rassegna stampa

Roma, ora è tardi: due pali e Consigli, miraggio Champions

LaPresse

Legni colpiti da Dzeko e Kluivert, che spreca una chance come El Shaarawy. Un gol annullato a Fazio

Redazione

Una doppia partita va in scena a Reggio Emilia. Quella strettamente calcistica racconta l’addio virtuale della Roma alla Champions dopo lo 0-0 contro il Sassuolo, salvatosi dal forcing finale dei giallorossi, il cui acme sono stati i due pali colpiti da Dzeko e Kluivert e la rete annullata a Fazio per fuorigioco in pieno recupero. Poi ce n’è stata un’altra, giocata dagli ultrà giallorossi, che per tutto il match hanno insultato proprietà e dirigenza, inneggiando a De Rossi e alla Roma, riporta "La Gazzetta dello Sport".

In questo clima surreale, a fare la differenza dovevano essere le motivazioni: se la Roma ne aveva di più, stavolta le polveri dell’attacco sono state così bagnate da non riuscire a fare la differenza. Non sorprende che la sia più la Roma a cercare il gol, anche se Consigli viene impegnato solo due volte, all’alba e al tramonto del primo tempo: con Under (7’) e Kolarov (38’), mentre Dzeko ed El Shaarawy spesso non inquadrano la porta. Il Sassuolo fa ancora meno, soprattutto fino a metà frazione, ma al 46’ tocca a Mirante deviare di piede una conclusione di Djuricic.

La ripresa è più vivace, soprattutto perché i giallorossi alzano i ritmi e il pressing. E se il Sassuolo non sa fare molto nelle ripartenze a campo aperto, la Roma - con l’ingresso di Pastore al posto di uno spento Zaniolo - ha 4 occasioni nitide: El Shaarawy dal dischetto conclude fuori (13’), Dzeko dal limite colpisce il palo (15’), Cristante, deviando di testa un cross di Kolarov, costringe Consigli alla gran parata (16’) e Kluivert - entrato per Under - in mischia colpisce un altro palo (30’). Quanto basterebbe per meritare un successo, però gli dei del calcio ormai sembrano aver abbandonato la Roma dentro e fuori dal campo, visto che la media punti di Di Francesco e Ranieri è stata praticamente uguale (1,69 contro 1,72). Ai tifosi ora non resta che sognare Gasperini, Sarri e Allegri per ricostruire. Ma senza Champions (e con l’Europa League da conquistare) sarà dura.