Il Derby del Sole nell’interpretazione di Francesco Guidolin, intervistato da Andrea Schianchi per La Gazzetta dello sport . La sfida tra Roma e Napoli lo intriga parecchio. «Vedremo una bella partita, se la giocheranno a viso aperto e ci sarà da divertirsi». Non si sbilancia a indovinare dove andrà la gloria, si limita a sostenere che «tutt’e due hanno le possibilità per battere l’avversario. L’equilibrio è il vero protagonista di questo incontro».
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Roma-Napoli, Guidolin: “Zaniolo dovrà sgommare, Insigne dettare i tempi”
le parole dell'ex allenatore: "
La Roma, però, viene da una batosta in Europa: sei gol presi in Norvegia sono duri da digerire? Prima cosa da dire: Mourinho ha fatto benissimo a schierare le seconde linee. Secondo punto: la Roma deve dimenticare in fretta la sconfitta di coppa, anche perché non pregiudica il cammino nel girone
Proviamo a giocare la sfida. Se è sulla panchina della Roma che cosa fa? Non mi permetto di dare suggerimenti a Mourinho. Dico solo che i giallorossi non devono avere timori, possono giocarsela alla pari col Napoli. È una squadra, quella di Mou, che ha un grande equilibrio. E poi c’è un quartetto offensivo di notevole qualità. Sono loro con i movimenti e le improvvise accelerazioni a dover accendere la sfida. Sono contento che Zaniolo non si sia fatto niente di grave. Lui è devastante: nessuno ha le sue accelerazioni. Agirà dalla parte di Mario Rui e non sarà semplice controllarlo.
C’è forse qualche problemino là dietro? La Roma è compatta, i ragazzi di Mou si muovono in gruppo. Possono esserci stati momenti di poca coesione, ma è una squadra tosta, che darà soddisfazioni ai tifosi. L’importante sarà non concedere troppa profondità a Osimhen.
Adesso provi a sedersi sulla panchina del Napoli. Che cosa chiede per superare la barriera giallorossa? Il Napoli è forte perché può fare qualsiasi tipo di gioco. Ha elementi duttili in grado di palleggiare, di rallentare o accelerare la manovra, di pressare alto e di andare via con triangoli veloci nello stretto. I centrocampisti si muovono molto perché sanno fare diverse cose: condurre il pallone, lanciare, passare, inserirsi, anche tirare in porta. Fabian Ruiz governa la manovra, palleggia e pesca Anguissa che si lancia nello spazio. Qui i centrocampisti di Mou dovranno impedirgli l’inserimento, raddoppiare immediatamente, magari con l’uscita di un centrale.
E contro i quattro moschettieri dell’attacco giallorosso? Massima attenzione alle accelerazioni di Zaniolo. E dall’altra parte c’è Mkhitaryan che viene sempre in mezzo per giocare tra le linee. E poi c’è Abraham, e pure lui non va piano. Tenere la retroguardia alta è fondamentale, come fondamentale è l’azione di pressing in ogni zona del campo. Se si disturba l’avversario, il passaggio non sarà pulito e questo è un vantaggio per i difensori. E quando il pallone supera il primo sbarramento, allora ci si deve basare sulle capacità dei singoli. E il Napoli ha Koulibaly, il migliore d’Europa.
In conclusione, gli uomini-chiave? Da una parte Osimhen per il suo modo di interpretare il ruolo del centravanti. E dall’altra Zaniolo, perché i suoi strappi sono micidiali.
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