(Gazzetta dello Sport-F.Oddi) Nella lista dei convocati per il derby di ritorno (ore 14 a Trigoria, diretta Sportitalia 1) non ci sono Viviani e Piscitella. Che però ieri si sono allenati con la Primavera:
rassegna stampa
Roma-Lazio stellare tra gol, sfide e rivincite
(Gazzetta dello Sport-F.Oddi) Nella lista dei convocati per il derby di ritorno (ore 14 a Trigoria, diretta Sportitalia 1) non ci sono Viviani e Piscitella. Che però ieri si sono allenati con la Primavera:
pretattica elementare, buona per far capire quanto alla Roma tengano a questo derby, con tutto che il primo posto è ormai sotto chiave, con 2 gare da recuperare, e la Lazio avanti di un solo punto. E così, al servizio di un Tallo che con la doppietta di sabato ha più gol che presenze, non ci sarà il solo Verre, il metronomo della squadra, ma anche i due talenti promossi da Luis Enrique.
Piacevoli ricordi Ieri intanto un sorridente papà De Rossi si è seduto a bordo piscina davanti alle telecamere di Roma Channel per dire che i ragazzi stanno tutti bene, che ci tengono al primo posto, all'imbattibilità, e che proveranno a riproporre il gioco dell'ultimo derby in casa, quello vinto 7-1 un anno fa. Ma anche per ricordare la beffa dell'andata, quando la Roma vinceva 3-1 a Formello e chiuse sul 3-3 («Eravamo in difficoltà, Viviani aveva la febbre fino a due giorni prima della gara») e la festa per la Coppa Italia all'Olimpico. «Bisogna gioire per le vittorie senza deprimersi per le sconfitte — spiega — Lo scorso anno a 20" dalla fine il Varese era campione d'Italia. Cosa sarebbe cambiato senza la bravura di Montini e l'errore della difesa del Varese sull'angolo di Politano? Niente, per la valutazione del nostro lavoro. Anche se ovviamente ci piace festeggiare le vittorie. Personalmente baratterei 5-6 finali, per una serata come quella con la Juventus all'Olimpico. Ventimila splendidi tifosi, li ringrazierei tutti, fino all'ultimo: sento ancora dentro quello che ho provato. Indimenticabile. Anche se non mi piace sentir parlare di una serata "da grandi" o "da adulti". Se avessi voluto vivere certe emozioni, avrei preso altre strade».
Retroscena noto (…) Pochi giorni fa ha raccontato quello che nell'ambiente si sapeva da tempo: che l'opportunità di allenare in serie A, prima di Stramaccioni e Devis Mangia, era capitata anche a lui. La società aveva chiesto la sua disponibilità per prendere il posto di Ranieri, lui rifiutò, promossero Montella. «Ritengo che non sia possibile per un padre allenare un figlio — ha spiegato — sarebbe una situazione insostenibile soprattutto per lui». E così si sta dedicando al terzo tricolore nella categoria: la squadra per centrarlo ce l'ha. Tra i rivali, quello di oggi pomeriggio: l'altro Alberto, Bollini. Che ne ha vinto uno solo, nel 2001, eliminando negli ottavi un'altra Roma, quella di un altro De Rossi. Uno che in serie A c'è andato.
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