rassegna stampa

Roma, la doppia sfida di Florenzi

Dal buio dell’infortunio alla rinascita: "In giallorosso non mi pongo limiti. E voglio tornare in Nazionale"

Redazione

Alessandro è tornato e dice grazie a tutti. Al destino che gli ha ridato un posto da titolare a due anni esatti dallo straordinario gol al Barcellona (16 settembre 2015); ai 99 palloni giocati nella prima partita di due giorni fa contro il Verona – nessuno più di lui – che gli ricordano come si possa sempre fare un pizzico meglio; persino a Valoti che, andando lungo disteso sulla sua finta, ha impreziosito l’assist del secondo gol giallorosso.

"I primi momenti non ne potevo più del calcio – ha raccontato –, guardavo solo la partita della Roma allo stadio e poi c’era il buio. Mi dava fastidio, era difficile vedere altri match. Il periodo dell’infortunio, però, l’ho usato per me, nella mia testa, per rendermi ancora più uomo rispetto a quello che ero, mi ha reso più consapevole che serve del lavoro per andare avanti. Sono cresciuto come uomo, ma anche come calciatore, perché stando fuori vedi tante cose". Le cose che contano, però, sono altre, e Alessandro lo sa. "Tutto questo va messo in secondo piano, nel senso che se non avessi avuto gli affetti vicino, non sarei riuscito a fare questo. Senza mia moglie e mia figlia non sarei riuscito assolutamente a fare tutto quello che ho fatto. Mi hanno aiutato dal primo all’ultimo giorno, mentre nel mondo del calcio chi mi ha aiutato di più è stato Daniele De Rossi".

Il milanista Conti sarà fuori a lungo per infortunio. "Gli mando un grosso abbraccio – ha detto Alessandro – . Questo è solo un ostacolo verso la carriera fantastica che avrà da calciatore. Certo, ora uno degli obiettivi che ho è il ritorno in azzurro, ma questo passerà dalle mie prestazioni con la Roma. Abbiamo la possibilità di stare in alto, ma dobbiamo pensare che ogni partita sia una finale: il gruppo è solido, i giocatori sono bravi, quindi non dobbiamo porci limiti".

(M. Cecchini - D. Stoppini)