«Nelle squadre che vanno bene come noi nella seconda parte della stagione scorsa, meno cambi meglio è. La difesa è un reparto delicato, dovranno lavorare molto, più degli altri, per unire le menti in un unico movimento. Ma sono giocatori bravi ed esperti, si adatteranno presto» disse Daniele De Rossi alla vigilia della trasferta ad Oporto. Ecco, come sottolinea Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, oggi quelle parole rimbombano un po’ come una sentenza annunciata, visto le tante difficoltà che ha palesato la retroguardia giallorossa in questo inizio di stagione.
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Roma, la difesa balla. De Rossi aveva ragione
Nelle prime quattro partite ufficiali della stagione la Roma finora ha incassato sei reti, alla media di 1,5 a gara
Nelle prime quattro partite ufficiali della stagione la Roma finora ha incassato sei reti, alla media di 1,5 a gara. La scorsa stagione, nella gestione Spalletti, i gol subiti (tra campionato e Champions) furono 23 in 21 gare, con una media di 1,095 a partita.
Delle avvisaglie si erano avvertite già a Latina, nell’ultima «vera» amichevole prima di Oporto, quando il reparto soffrì anche contro Corvia, Paponi e Regolanti. Dopo Cagliari lo stesso Vermaelen ammette: «Dobbiamo difendere alti, l’allenatore ci chiedere questo. Ed invece ci capita di arretrare».
Insomma, la difesa in questo momento è in fase di assestamento e non è certo un punto di forza. L’aver messo dentro ben 7 giocatori nuovi (Alisson, Mario Rui, Fazio, Bruno Peres, Juan Jesus, Seck e Vermaelen) non aiuta, almeno per la ricerca immediata di sincronismi, scaglionamenti e coperture. E il fatto che i giocatori siano arrivati con tempistiche e inserimenti diversi non ha certo aiutato.
Oggi che si giochi a 4 o a 3 la retroguardia non riesce mai a trovare stabilità e compattezza. Anche perché la coppia di centrali (Manolas-Vermaelen) deve ancora conoscersi e capirsi, con un problema per parte: Manolas sembra turbato dalla questione contratto e dall’inizio della stagione non ha ancora mai fatto una prestazione delle sue; Vermaelen è arrivato con pochi allenamenti sulle gambe e deve ancora trovare ritmo e forma. Lui deve essere il regista difensivo, ha qualità, la speranza della Roma è che si sbrighi a ritrovarsi.
Poi c’è il problema degli esterni: Emerson a sinistra è ancora acerbo ed allora Spalletti ci ha girato Bruno Peres, rimettendo a destra un Florenzi oramai chiaramente in difficoltà con il ruolo. L’infortunio di Mario Rui ha complicato maledettamente le cose (la coppia ideale sarebbe stata il portoghese a sinistra e Bruno Peres a destra), la soluzione può essere il ritorno di Rüdiger a destra, con Peres a sinistra (in attesa della crescita di Emerson). In attesa infine di capire se Szczesny resterà il portiere titolare o si ridarà fiducia ad Alisson, la speranza è quella di trovare il prima possibile assetto e stabilità.
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