Non si può proprio dire che i Friedkin, dal giorno in cui hanno acquistato la Roma, si siano limitati all’ordinaria amministrazione. E abbiano risparmiato sul fronte mercato. Dal 6 agosto del 2020, giorno in cui hanno formalizzato l’acquisto della società, è stato infatti un rincorrersi di nomi, speranze, a volte illusioni. Il riscatto di Smalling, che sembrava un’utopia, l'arrivo di Kumbulla, considerato tra i più promettenti difensori del campionato. Dodici mesi dopo ecco acquisti di primo livello, per accontentare Mourinho: con Abraham ad aprire e Rui Patricio a chiudere una campagna da quasi 110 milioni di euro. Terzo anno con un fiore all’occhiello, Dybala. Una strategia, scandita da altri big in cerca di riscatto, come Wijnaldum e Renato Sanches, certificata al quarto anno dalll’ingaggio di Lukaku. E poi, storia più recente, altri cento milioni e forse anche di più dell’estate scorsa: da Dovbyk a Soulè e Koné, senza contare gli svincolati eccellenti, come Hummels ed Hermoso. Questi cinque anni - sottolinea Alessandro Vocalelli su 'La Gazzetta dello Sport' - non hanno comunque permesso ai Friedkin di assaporare, assaggiare, la soddisfazione più grande: la partecipazione alla Champions. È quasi incredibile a dirsi. Errori, certo, Valutazioni in qualche caso sbagliate. Troppi stravolgimenti nella struttura del club. Ma è difficile, anzi impossibile rimproverare ai Friedkin di non averci provato in tutti i modi. Investendo nella Roma un miliardo di euro. Un atteggiamento che non è cambiato neppure in questi mesi. E i primi venticinque giorni di luglio, dall’apertura ufficiale del mercato, stanno confermando la voglia di riprovarci. Di puntare alla zona Champions e a una Europa League in cui i giallorossi partono in pole position. Napoli a parte, che sta illuminando l’estate a suon di acquisti, la Roma è tra le società più attive. Una settantina di milioni già messi sul piatto, ma con la voglia di fare ancora di più, probabilmente con altri due o tre colpi. Per accontentare l’allenatore, sposando anche una strategia completamente diversa dal passato. Non più i grandi campioni - con ingaggi e commissioni pesanti - ma giocatori giovani, funzionali allo stile di gioco del suo pilota.
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La Gazzetta dello Sport
Roma in Champions: la rincorsa dei Friedkin e la carta Gasperini
Impossibile rimproverare ai Friedkin di non averci provato in tutti i modi. Investendo nella Roma un miliardo di euro. Un atteggiamento che non è cambiato neppure in questi mesi.
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