Tremila persone a Fiumicino pronte a salutarlo con canti e cori. Questo è stato l'arrivo a Roma di Edin Dzeko, il nuovo giocatore giallorosso sbarcato ieri da Manchester. I tifosi l'hanno accolto come il grande campione che è, lui è stato sorpreso per l'affetto che la piazza gli ha subito dimostrato. Il bosniaco è arrivato a Fiumicino alle 19.25 con un volo partito da Manchester e che ha fatto scalo ad Amsterdam, poi un cambio di programma all'arrivo nella capitale; i tifosi infatti erano 500 già due ore prima del suo arrivo, quindi Alitalia a deciso di far uscire il giocatore non più dal terminal 1 come previsto, bensì dall'area tecnico dello scalo. Una festa incredibile quando è uscito dall'aeroporto, tanti scatti fotografici, lanci di sciarpe autografate dal giocatore che si è immortalato con i tifosi scattando un selfie "alla Totti". Come riportato dall'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", Dzeko poi si è diretto verso Trigoria dove ha avuto un colloquio con Baldissoni, Zanzi, Sabatini ma, soprattutto, dove ha riabbracciato il suo amico Miralem Pjanic.
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Roma impazzisce per Dzeko. Totti-Batistuta-Toni, 3 in uno
In tremila a Fiumicino per l’arrivo del bosniaco: «Facci vincere lo scudetto» Ora Garcia ha il centravanti che chiedeva da un anno e che sa fare tutto
Il bosniaco è costato 20 milioni di euro tra prezzo fisso e bonus, prenderà la maglia numero 9 da bomber vero, come del resto tutti i tifosi sognano e sperano. Dzeko infatti nell'immagine collettivo è il Batistuta del 2015: è l’uomo d’area dal curriculum pesante, è l’acquisto che nelle idee della dirigenza deve spronare i compagni a credere nell'avvicinamento alla Juventus. Dzeko è pure il centravanti da gioco aereo e da capacità di far reparto come lo è stato Luca Toni, vera punta che ha nel 2010 quasi raggiunto lo scudetto con i giallorossi. Ma il bosniaco è anche l’uomo-gol che ha imparato ad essere Francesco Totti, da quando Luciano Spalletti lo inventò centravanti fino a condurlo alla Scarpa d’oro nel 2007. Tante aspettative per questo attaccante da parte di tutti, tante speranze che sia la volta buona per la Roma di aver affidato le chiavi dell'attacco a un campione. Sicuramente l'inizio è stato più che incoraggiante, un inizio che non si vedeva dai tempi di Batistuta. E sappiamo tutti poi come è andata.
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