Domani – duecento anni fa – nasceva Karl Marx, e anche per una Roma a trazione capitalista potrebbe andare bene un motto del filosofo tedesco: "La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotte di classe". A pensarci bene - riporta "La Gazzetta dello Sport" - lo straordinario cammino in Champions League dei giallorossi racconta anche questo, ed in qualche modo lo fa capire anche il presidente Pallotta. "Siamo realisti, il Real Madrid ha probabilmente tre o quattro volte le entrate che abbiamo noi – ha detto a Sirius XM – il Bayern Monaco ne ha almeno il doppio se non tre volte, il Liverpool ha più del doppio delle nostre entrate. Quindi abbiamo combattuto una battaglia contro tre semifinaliste con un budget molto diverso dal nostro, per questo penso che meritiamo molta considerazione".
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Roma, il futuro è nel tesoro Champions: 100 milioni
Premi e botteghino, che incasso. Il d.s. Monchi: "La situazione è cambiata e noi siamo ambiziosi". Obiettivi: Barella, Torreira, Fellaini
Il discorso non fa una grinza, soprattutto adesso che questa Champions vede la Roma incassare circa 100 milioni, cioè 81-82 dalla Uefa e circa 18 dal botteghino. Insomma, se gli ultimi paletti imposti dal "financial fair play" (a fine maggio arriveranno le possibili sanzioni per lo sforamento) non consentono ancora di parlare d’ingresso nell’epoca delle vacche grasse, di sicuro rispetto alla scorsa estate pare trascorsa un’era geologica. Per questo capitan De Rossi, mercoledì, ha già tracciato le linee di un possibile futuro: "Il prossimo anno dobbiamo rifare la Champions e provare a vincerla perché non siamo tanto più scarsi degli altri, anzi. Per la dimensione della Roma, queste semifinali devono arrivare una volta ogni 3 anni, non ogni 30".
Per questo il d.s. Monchi da settimane si sta già muovendo. con una certezza di fondo: da quando la Roma ha eliminato il Barcellona fare trattative è diventato per certi versi più facile. È come se il cammino in Champions avesse lanciato un messaggio al mondo del calcio: a Roma non si partecipa soltanto, ma si può anche vincere. Proprio vero, manca tanto così, e magari il prossimo mercato potrà diventare quello giusto, quello che cancelli l’astinenza di trofei giunta ora al decimo anno. "Rispetto alla scorsa stagione ora è diverso – ha spiegato Monchi - Vendere adesso dipende da noi". Tutte le offerte potranno essere valutate con calma, senza troppo temere la tagliola temporale rappresentata dal 30 giugno. Quindi, può essere che sia qualche calciatore a chiedere di essere ceduto (Alisson al Real Madrid), che antiche trattative possano avere un ritorno di fiamma (Nainggolan al Guangzhou?), ma stavolta si hanno due certezze: che non tutte le situazioni sopra citate si verificheranno e che come sostituti arriveranno rinforzi di qualità, magari un mix tra gioventù, talento ed esperienza (Barella, Torreira e Fellaini, solo per fare qualche nome).
(M. Cecchini)
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