rassegna stampa

Roma: gol, fascia e rinnovo. Così Pellegrini è già nel futuro

LaPresse

L’azzurro è al decollo e, nonostante sia appetito da tanti club, nel 2020 prolungherà. Col sogno un giorno "di essere il capitano"

Redazione

Pensate quanto avrebbe potuto approfittare dell’investitura di Francesco Totti, che a giugno – nel giorno del suo doloroso addio al club giallorosso – ebbe parole al miele per quello che riconobbe virtualmente come il suo erede nel ruolo di capitano. Lorenzo Pellegrini, invece, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, non ha mai voluto raccontare ciò che Totti gli ha detto, schivando sempre sia il paragone che l’eventuale investitura che gli sarebbe stata fatta.

Negli occhi di tutti, com’è ovvio, sono rimaste due immagine: la prestazione "monstre" offerta contro il Basaksehir – santificata da due assist e un rigore procurato – e il volto insanguinato dopo che un oggetto lanciato dagli spalti, mentre andava a battere un calcio d’angolo, lo colpiva in testa.

Anche qui, Pellegrini non ha fatto alcuna scena madre, scegliendo di non drammatizzare affatto una situazione su cui i calciatore, invece, a volte possono anche marciare. Invece il centrocampista azzurro si prende la vetrina per il calcio giocato – 7 gli assist regalati finora: top ne maggiori campionato in relazione alle partite giocate – mentre a Trigoria tutti ne apprezzano il profilo umano.

Non è un caso, ad esempio, che quando arrivano nuovi giocatori, spesso lui sia il primo a muoversi per farli sentire a casa. Come se fosse davvero uno dei capitani della Roma, cosa che in effetti è.

All’orizzonte c’è sempre un rinnovo di contratto da celebrare. La storia è nota: grazie anche alla clausola di rescissione da 30 milioni, sono tanti i club europei al massimo livello che corteggiano Pellegrini. Dalla Juventus all’Inter, dal Tottenham al Manchester United, se decidesse di andare via, il centrocampista avrebbe solo l’imbarazzo della scelta. Ma la sua idea è quella di restare alla Roma, rinunciando anche alla clausola, a fronte naturalmente del riconoscimento di un ingaggio da «top player» che altri, neppure al suo livello, hanno ottenuto.

L’impressione è che il nuovo matrimonio avverrà nel 2020, visto che il contratto gli scadrà nel 2022 ed è meglio non andare troppo in là. E se lo stesso Pellegrini ha ammesso di puntare "un giorno a fare il capitano della Roma". L’importante, però, è che ci sia un progetto di sviluppo, cosa che l’attuale management ha messo in cantiere e che, nel corso della "due diligence", sarebbe stato accettato anche da Dan Friedkin, se deciderà di diventare il nuovo proprietario del club. Al momento, però, tutto questo è futuro. Anche per Pellegrini, che pensa a cose piccole ma importanti come questa: "Vorrei tornare a segnare. Il gol mi manca". Chissà che a Verona il bisogno non diventi profezia.