rassegna stampa

Roma gode al Totti show. Delirio Yanga-Mbiwa

Tantissimi applausi per Strootman, poi i cori per il capitano e l'ovazione per il francese che ha deciso l'ultimo derby

Redazione

Stavolta l’applausometro l’ha vinto Kevin Strootman, di un soffio su Francesco Totti. Quello in avvio, però, al momento della presentazione iniziale. Perché poi strada facendo è venuto fuori il derby, la Champions e quel secondo posto dell’ultima stagione acciuffato in extremis. E allora i veri protagonisti al vernissage della Roma ieri sera sono diventati Iturbe («Esperienza unica, spero di ripeterla») ma soprattutto lui, Yanga-Mbiwa, l’uomo del 2-1 nel derby decisivo. Poche parole, in un italiano stentato. «Perché sono saltato? Non lo so, l’importante era il gol – dice Mapou – Ma è bellissimo vedere così tanta gente».

L’ASTA Già, perché alla festa della Roma sono accorsi in 1500, con il centro di Pinzolo a fare da scenografia all’entusiasmo giallorosso. E allora, per riportare le cose sui binari giusti, i riflettori poi sono volati proprio su Totti, che ha vinto anche l’asta benefica di Roma Cares sulla sua maglia contro il Cska, con i proventi devoluti all’associazione comunità handicap locale. Diecimila euro, tanto ha offerto per vincere l’asta lanciata dal d.g. Baldissoni. A colpi di rilanci, con Florenzi in società con Strootman, Destro, Iturbe e Paredes e Maicon, Castan, Gervinho e Mapou a rilanciare. Alla fine, però, è toccato a Totti. «Siamo qui anche per questo», ha detto il capitano, che poi si è soffermato anche lui sul derby che è valsa la Champions: «Lì i miei meriti sono solo le magliette... L’andata? Bello, anche se quello più bello di tutti è quello nell’anno dello scudetto».

LO SKETCH Ma Totti era stato protagonista anche prima, alzandosi con De Sanctis quando sono stati chiamati i Primavera. «Per Morgan è l’ultimo anno, è chiaro che si senta giovane», scherza Francesco, con il portiere che replica così: «Volevo fare altri tre anni, ora mi sento toccato nell’orgoglio e ne farò 5». E Baldissoni che gli fa firmare un contratto finto e le luci che poi si spostano sugli altri. Già, perché nella festa gli applausi sono volati anche a Castan e Strootman, i due che la Roma muore dalla voglia di riabbracciare. «Ringrazio tutti per il sostegno», ha detto l’olandese schermendosi un po’. Come Florenzi, che di risate se ne è fatte, per poi prendere la parola così: «Volevo tutto questo da tempo, spero di continuare così. Con l’esperienza sarà sempre più facile gestire anche cuore e campo, come fanno già Totti e De Rossi».

Il MISTER Poi ha preso la parola anche Rudi Garcia: «Riposare va bene, ma ora bisogna iniziare. Il gruppo? Per ora è simile allo scorso anno, l’unico arrivato è Iago, di cui sono felicissimo, ci darà tanto. Questa squadra viene da due secondi posti e io sono felice di essere qui». Ma quello di ieri è stato un po’ l’antipasto di quello che succederà da qui a sabato.

Prima l’appuntamento con i bambini di stasera, poi la serata dei tifosi e infine l’incontro di Garcia e Totti ancora con i bambini, venerdì. «Siamo molto felici dell’intesa con la Roma, in giro per Pinzolo ci sono oltre duemila tifosi giallorossi – dice Maurizio Rossini, direttore dell’agenzia del turismo del Trentino – Ci stiamo conoscendo, se andrà bene sarà un lungo matrimonio». Juve e Inter ci sono state 5 anni a testa, la Roma mancava da 25 (l’ultima stagione fu nel ’90-91). Ma la festa di ieri è sembrata riportare a quella con Conti, Voeller e Giannini, la cui gigantografia era appesa in piazza (insieme a quella di Ancelotti giocatore della Roma). Quell’anno arrivò una Coppa Italia, magari porta fortuna così.