Piazza pulita. O giù di lì. Di certo una rivoluzione più o meno grande, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, considerando il rendimento (scadente) di tanti giocatori e la necessità inevitabile di correre presto ai ripari. Insomma, se a giugno la Roma dovrà per forza di cose portare a casa un difensore centrale e provare a piazzare altrove qualche esubero, a giugno si cambierà profondamente la rosa. Troppi giocatori deludenti, molti flop e tanti calciatori non adatti alle aspettative della piazza. Perché se le parole di Mou a Bologna sono state inquietanti ("Meglio lavorare con giovani che hanno un potenziale da sviluppare che con giocatori che in tal senso non hanno più niente"), quelle del giorno dopo al “The Obi One Podcast” lo sono state forse anche di più: "Se mi comportassi ora come facevo ai tempi del Chelsea, i giocatori non giocherebbero. C’erano volte che all’intervallo rompevo tutto e quei ragazzi entravano in campo e uccidevano gli avversari. Oggi non lo potrei fare, o solo con certi giocatori, perché altri si nasconderebbero e non vorrebbero la palla. È una cosa che si può fare solo con certi profili".
La Gazzetta dello Sport
Roma, gli epurati: da Spinazzola a Sanches, ecco chi prepara la valigia
Tra chi ha deluso c’è sicuramente Aouar. Facile che a giugno si provi a piazzarlo altrove. Arrivato a parametro zero potrebbe essere comunque una plusvalenza, anche se poi guadagna molto (2,5 milioni più bonus) e bisogna trovare qualcuno che lo prenda. Più o meno lo stesso discorso valido anche per Ndicka, anche se poi l’ivoriano potrebbe restare a fare la panchina. Nella rivoluzione che andrà in scena tra gennaio e giugno il primo nome a lasciare la Roma sarà Leonardo Spinazzola. Con il contratto in scadenza c’è però anche Rui Patricio, che a giugno vedrà finire il suo rapporto triennale con la Roma. Cosa che succederà anche con Sanches e Smalling, che per motivi diversi sono diventati i casi “storici” di questo inizio di stagione. Destinato a lasciare la Roma è anche il turco Celik, uno che non ha mai convinto, anche perché è un terzino valido per giocare a 4 e non un quinto per il 3-5-2. Anche Belotti a fine anno saluterà tutti. Tra i gocatori in prestito la delusione più grande è Kristensen, ma a lasciare Roma a giugno saranno anche Llorente e Azmoun. Due che finora qualcosa hanno dato, ma i cui riscatti costano troppo in relazione all’effettivo valore (5 milioni lo spagnolo, 12,5 l’iraniano).
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