rassegna stampa

Roma, Gervinho corre a 35 all’ora. E i giallorossi gongolano

Una velocità tanto oscura quanto evidente, al punto da diventare l’arma tattica preferita della Roma e il timore numero uno degli allenatori avversari.

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A pensarci bene, è come se uno chef non avesse mai assaggiato un suo piatto, anzi il suo piatto per eccellenza. Ma tant’è, a dar retta a Gervinho, a dar retta a quel "non mi sono cronometrato, non so quanto vado veloce". Una velocità tanto oscura quanto evidente, al punto da diventare l’arma tattica preferita della Roma e il timore numero uno degli allenatori avversari: come faccio a limitarlo, a non dargli troppo campo? Campo che vorrebbe dire confidenza, quella che si è presa la scorsa settimana la velocista ivoriana Murielle Ahouré per sfidare l’attaccante della Roma sui 100 metri. Quella che Gervinho stesso vorrebbe un giorno prendersi per portare dentro un terreno di gioco Usain Bolt: vieni qui, vieni a correre con me, sull’erba e non sul tartan, con il pallone tra i piedi e non senza.

Vieni qui, vediamo se anche tu tocchi i 35 km/h, come successe a Gervinho un anno fa di questi tempi, Inter-Roma, una delle tante ripartenze decisive di quella partita. «Ma con il pallone credo di essere più veloce io», dice l’ivoriano. Aspettando conferme.

GERVINHO A SAN SIRO — Aspettando pure la sfida in casa lanciata da James Pallotta: "Magari per Natale organizzeremo una sfida tra lui e Iturbe per capire chi è più veloce...", spiega il presidente. Difficile che gli uomini di Rudi Garcia acconsentano, di sicuro non su distanze che superino i 20-30 metri: troppo elevato sarebbe il rischio di infortuni muscolari. In fondo lo scatto di un calciatore è sempre finalizzato alla ricerca di un pallone, mai a un traguardo ben definito. Nell’ultimo Mondiale, in Brasile, la Fifa stabilì in 32,3 km/h la velocità di Gervinho in partita. In Italia l’ivoriano ha fatto anche di meglio: 35 km/h fatti segnare un anno fa a San Siro. Numeri che si riferiscono chiaramente alla punta di velocità toccata. Impensabile, del resto, che possa essere la media: se così fosse, vorrebbe dire che il romanista sarebbe in grado di fissare un personale sui 100 metri di 10”28. Non è così, ovviamente. Bolt, che tocca punte di oltre 44 km/h, nel suo record sui 100 metri ha viaggiato a 37,578 km/h di media. Ecco: Gervinho parte da qualche gradino sotto, per intendersi. Anche rispetto alla Ahouré, che sui 100 ha un personale di 10”91.

IL PODIO DI TRIGORIA — A Trigoria non esistono parametri codificati in questo senso: lo staff di Garcia non rileva le velocità dei propri calciatori né il tempo sulle distanze. L’ultimo a farlo nella Roma è stato Zdenek Zeman. Ma in ogni caso le caratteristiche dei giocatori sono note. E così, se Iturbe è considerato il più rapido nello scatto breve (ancor di più dell’ivoriano), Gervinho va considerato in assoluto la freccia più veloce sugli allunghi. L’Italia, in questo caso, si difende con una medaglia di bronzo nell’Olimpiade di Trigoria: al terzo posto c’è infatti Florenzi. Non a caso, tre giocatori che giocano nello stesso ruolo, esterni offensivi, per Garcia il cuore del gioco Roma, perfetta sincronia se poi a lanciarli c’è un regista offensivo come Francesco Totti. Ma la musica funziona bene in ogni caso, il violinista Garcia avrà apprezzato in fondo i due gol di Iturbe in tre partite da titolare con la Roma. Reti identiche, contro Cska Mosca e Juventus: Gervinho si accentra da sinistra, dalla destra Iturbe taglia verso il centro, beffa in serie l’autovelox, i difensori centrali avversari e alla fine il portiere. Alla Roma piace correre veloce. Neppure lei sa quanto. "È che a volte la velocità di piede non va a tempo con quella di testa", racconta Gervinho. Ieri, in Congo con la sua Costa d’Avorio, in effetti è andata così, con un gol mangiato dei suoi. Ma a Garcia il rapporto qualità/quantità va più che bene così.