Roma formato Soulé: un colpo di biliardo e l’Everton va k.o. “Con Gasp al top”

Se c'è una certezza vera in questo momento nella Roma, quella è proprio Mati Soulé, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. A dispetto di chi pensava che potesse faticare con Gasperini, che il fatto di non giocare più con i piedi sulla fascia, molto largo, lo potesse mettere in difficoltà per tutta la sua serie di giocate, dribbling a rientrare, uno contro con la sua classica sterzata. E invece l'argentino si sta calando assai bene nel nuovo progetto, nel calcio che gli chiede Gasperini. Tanto che ieri la Roma vince la sfida tra "cugini" in casa dell'Everton, proprio con un altro gol di Soulé, che a metà ripresa sterza bene verso l'interno e gela Pickford sul palo lontano. Un altro colpo di biliardo, di quelli a cui l'argentino ci ha abituato da un po''. Intanto però Gasperini sta cercando di plasmare la sua Roma e ieri ha provato di nuovo El Aynaoui alto, come trequartista, esattamente come giocava con il Lens. E l'esperimento stavolta ha funzionato, tanto che il marocchino ha riempito la partita di tante cose buone, confermando quello che si era visto già nel capitombolo con l'Aston Villa: è intenso, intelligente, sa inserirsi e ruba anche palloni.

Se il test valeva una squadra di Premier, si è visto anche come l'Everton abbia almeno una marcia in meno rispetto all'Aston Villa. Insomma, vietato esaltarsi, ma alcune cose buone vanno tenute eccome. La partita di Ghilardi, ad esempio, per la prima volta dal via e subito bene, capace anche di accompagnare spesso la manovra. E ovviamente la gara di Soulé, l'unico in grado in questo momento di costruire qualcosa di buono davanti. Già, perché Dovbyk anche ieri è stato impalpabile, quasi un pesce fuor d'acqua. E Wesley ha sbagliato ancora tanto. A brillare su tutti, però, è stato proprio Mati Soulé. "Io provo sempre a dare il meglio di me stesso e con il passare delle settimane acquisisco maggiore fiducia - ha detto a fine partita - Il calcio di Gasperini mi piace tanto: prova sempre le uscite dal basso o a giocare tra le linee. E vuole che gli attaccanti siamo piu vicini all'area. Prima giocavo più esterno, lui mi ha accentrato. Mi sto trovando bene, anche se inizialmente non pensavo, e sono sempre in contatto con il pallone".