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All'Olimpico va in scena il teatro dell'assurdo, più che uno spettacolo comico: la Roma riesce a sbagliare lo stesso rigore per tre volte. Dovbyk per due volte con lo stesso sinistro floscio che il portiere Ozer intercetta sulla propria sinistra, ma si deve ripetere per irregolarità. Se ne incarica Soulé, che cambia angolo ma il turco arriva anche lì. E stavolta è tutto regolare, non si può ribattere. Gasp tempo fa aveva definito Lookman il peggior rigorista della storia: non aveva visto ancora niente. Perché nessuno aveva mai visto una follia del genere. Il progetto della rimonta della Roma finisce lì: il Lilla sbanca l'Olimpico, come aveva fatto il Torino in campionato. Lo scrive Alex Frosio su La Gazzetta dello Sport. Il triplo errore non può neanche riassumere tutti i motivi della sconfitta giallorossa. Il progetto di crescita certificato dalla vittoria di Nizza e dal primo posto in campionato registra un brusca frenata. Di gasperinismo si è visto poco: qualcosa nel recupero alto sulla prima costruzione avversaria, ma trasformata pochissimo in efficacia negli ultimi 20 metri. Colpa di troppi errori tecnici, anche perché il Lilla costringe a giocare a un ritmo che non lascia tempo di pensare. Il primo è di Tsimikas in avvio, che porta al gol di Haraldsson dopo sei minuti. Dall'altra parte a Ferguson manca tutto. La Roma li serve anche male, i suo centravanti.
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