Ci sono i gol delle bandiere, quelle dei giocatori che avrebbero potuto esserlo ma sono andati a cercare gloria altrove e ci sono i gol dei carneadi della storia romanista. Nelle 100 reti italiane colorate di giallorosso — traguardo raggiunto grazie al rigore di De Rossi contro l’Olanda — ci sono 32 calciatori: due di loro, De Rossi appunto e Totti, hanno legato la loro carriera a una sola squadra di club, altri invece sono stati di passaggio con tanti rimpianti, altri ancora sono scappati, chi più chi meno.
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La Roma fa 100 in nazionale. Tutto iniziò da Costantino
Dei 100 gol romanisti il capitano ne ha messi a segno 9 (tra cui quello più importante è il rigore contro l’Australia nel Mondiale 2006), mentre De Rossi è già a quota 16.
RE DE ROSSI Leggere i loro nomi significa ripercorrere 87 anni di storia della Roma, una squadra che ha, e avrà, in Francesco Totti il suo simbolo ma che, per una volta, è costretto a cedere lo scettro. Dei 100 gol romanisti il capitano ne ha messi a segno 9 (tra cui quello più importante è il rigore contro l’Australia nel Mondiale 2006), mentre De Rossi è già a quota 16. Sul terzo gradino del podio c’è Giannini, a 6: esordì in Nazionale che Totti aveva 10 anni e De Rossi 3 e la rete che porta nel cuore è quella contro gli Stati Uniti. Italia ‘90, girone di qualificazione, il Principe regala la vittoria agli azzurri nel suo stadio, e vive una delle notti più magiche della sua carriera.
GIOIA E RAMMARICO Notti magiche, e tante, ne ha vissute anche Bruno Conti, a quota 5 come Barison, Costantino, Guaita e Pandolfini: con l’Italia, nell’anno di grazia Mondiale 1982, segna al Perù col piede sbagliato, il destro: «Ancora mi chiedo — disse qualche tempo fa — come ho fatto». Dalla gioia di Conti si passa al rammarico di Delvecchio, la cui rete nel 2000 non è bastata a regalare all’Italia il titolo europeo così come, quattro anni più tardi, non sono bastate a Trapattoni le reti di Cassano, all’epoca romanista. E contento di esserlo.
IL CAPOSTIPITE Dal primo al centesimo gol sono passati 83 anni e oltre 30mila giorni: era il 20 maggio 1931 quando Raffaele Costantino segnò all’Austria, mentre sei mesi più tardi, il 15 novembre, toccò a Fulvio Bernardini segnare alla Cecoslovacchia il primo gol azzurro da romanista. Il primo viene ricordato come il Reuccio di Bari, al secondo è intitolato il centro tecnico dove si allena la Roma. E dove, la settimana prossima, tornerà Daniele De Rossi. Nel suo destino un altro traguardo: dopo il centesimo gol romanista in Nazionale, adesso cerca un altro 100. Quello delle presenze azzurre. Gliene mancano appena due.
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