rassegna stampa

Roma, esterni da sballo

(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) A Roma già lo chiamano «Frontinho», a Londra lo ricorderanno

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(Gazzetta dello Sport - S.Boldrini) A Roma già lo chiamano «Frontinho», a Londra lo ricorderanno come «dribblinho» e nell’accademia dell’Asec Mimosas, ad Abidjan, fu ribattezzato «Gervinho», manipolando in lingua portoghese il suo nome. Fu uno dei tecnici del centro calcistico «Sol Beni», creato nel 1993 dal francese JeanMarc Guillou, a predire un gran futuro per questo ragazzo nato ad Anyama, sobborgo di Abidjan, cittadina polverosa dove sorge una moschea e dove hanno lavorato diversi missionari italiani. Gervais Yao Kouassi fu arruolato nell’accademia all’età di 11 anni, nel 1998. Vi rimase fino al 2002, quando passò al Toumuodi e dove divenne professionista, preludio del trasferimento al Beveren, in Belgio, dove ritrovò Guillou, nel frattempo fuggito dalla Costa d’Avorio e tornato in Europa dove aver fondato altre accademie in Mali e Madagascar.

L'EUROPA - In Belgio, nel 2004, Gervinho si riunisce con Eboué—che approderà un giorno all’Arsenal —, Romaric e Boubacar. L’avventura al Beveren dura tre stagioni: nel 2007 c’è il trasferimento al Le Mans, in Francia, la terra dei padri coloniali. Il futuro Frontinho ha solo 20 anni,ma l’esperienza in Belgio gli è servita. Nel 2009 il trasferimento al Lille, a Nord, e l’incontro che segna la sua carriera. L’allenatore è un francese con il nome tedesco, il cognome spagnolo e il carattere tutto d’un pezzo. Si chiama Rudi Garcia. Con lui Gervinho spicca il volo. Gioca sul versante sinistro dell’attacco, libero di svolazzare con i suoi dribbling e di puntare la porta con il destro, il piede preferito. Gervinho parte con il botto: 11 gol in 16 partite nel girone d’andata. Va in Angola per la Coppa d’Africa, torna e s’infortuna. Fa in tempo a rientrare prima della conclusione del campionato e chiude l’annata con l’8 in pagella.

ARSENAL - La stagione successiva è quella della conferma. Da Londra,Wenger manda più volte i suoi osservatori per seguirlo. Il 12 luglio 2011, l’Arsenal annuncia l’acquisto di Gervinho: operazione da 12 milioni di euro. L’ivoriano sceglie il numero 27, appartenuto dal connazionale Eboué. Si presenta con una doppietta al Colonia in amichevole. In Premier, Gervinho segna però poco e si crea la fama di «sprecone»: non è un killer dell’area. In compenso, cucina assist: ben 8 in tutta l’annata.Nel 20122013, il rendimento migliora. Aumentano i gol complessivi (11) e gli assist (13). Gervinho è costretto a fare però i conti con il precariato:Wenger lo spedisce spesso e volentieri in panchina. L’ivoriano è il grande sacrificato all’altare dell’acquisto del tedesco Podolski. Londra è splendida, ma il clima riesce ad essere peggiore di Lille e mancano le atmosfere che hanno portato Gervinho a partecipare una volta ad una clip musicale. Ma ecco la svolta. Rudi Garcia, il maestro preferito, sbarca aRoma. L’allenatore francese ripensa al suo vecchio allievo e butta lì il nome a Sabatini. La trattativa è lunga, ma alla fine l’Arsenal cede. Gervinho è pronto ad abbracciare Roma. Laggiù, dalle parti del Colosseo, è già uno di casa. Frontinho.