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Roma e Lazio, vento in Coppa. Niente incroci con Mou e Ciro

Roma e Lazio, vento in Coppa. Niente incroci con Mou e Ciro - immagine 1
Evitati Fenerbahce e Besiktas. Giallorossi con Spurs e Eintracht, per i biancocelesti anche Real Sociedad
Redazione

Niente Mourinho per la Roma, niente Immobile per la Lazio. Sarebbe stato affascinante confrontarsi col passato, ma il rischio di contrindicazioni spiacevoli suggeriva altri confronti: alcuni rapporti d'amore si sono esauriti all'improvviso. Avremo tempo per sfide così emozionali, scrive Fabio Licari su La Gazzetta dello Sport. Il resto della nuova Europa League non è però rassicurante per le due romane, almeno non per le rivali "difficili". De Rossi trova nell'urna Tottenham, Eintracht e Athletic Bilbao (che punta alla finale in casa). Baroni se la vede con il Porto, la Real Sociedad (il peggio della seconda fascia) e l'Ajax di Farioli. Due le sfide in comune: Dinamo Kiev e Braga. Un cammino tutto da capire verso gli ottavi, con il rischio di incrociare prima i playoff di febbraio. Queste, d'altra parte, sono le nuove coppe, sembrano bellissime ma oggi sono il regno dell'incertezza. Pretendere al 30 agosto di valutare un cammino che si concluderà a fine gennaio è impossibile. Quando ci abitueremo alla formula sarà più facile leggere il futuro. Per i giallorossi, la buona notizia è l'Athletic in casa e non al San Mamés, quella cattiva la trasferta sul campo del Tottenham. Meglio la Lazio che ha all'Olimpico Porto, Real Sociedad e Nizza.

Cominciamo dalla Roma. In prima fascia Rangers, Ajax e Slavia Praga erano sicuramente preferibili. I giallorossi invece sono finiti con il Tottenham, una delle big di Premier, e con l'Eintracht di Mario Gotze, non la più forte di Bundesliga ma sempre temibile. Gli inglesi di Postecoglu sono una filiale della A: Vicario, Udogie, Romero, Kulusevski, Bentancur. Dalla seconda fascia ecco l'Az (Olanda), dove gioca Peer Koomeiners, fratello di Teun, e il Braga (Portogallo), decisamente alla portata come dalla terza la Dinamo Kiev (Ucraina) e il St. Gilloise (Belgio): ma nessuna di loro vittima sacrificale. In ultima, poi, l'Athletic Bilbao con motivazioni a mille e l'Elfsborg che, all'apparenza, sembra il rivale più abbordabile. Una delle novità della rivoluzione è che la prima settimana di coppe, 17-19 settembre, sarà dedicata tutta alla Champions. L'Europa League debutta il 25-26 settembre, altra settimana in esclusiva. Il resto è in fotocopia con il torneo più prestigioso. E quindi: 36 squadre, gruppo unico, otto partite con otto squadre diverse (quattro in casa e quattro fuori), classifica unica. Le prime otto agli ottavi. Quelle dal 9° al 24° spareggiano per qualificare le altre otto, possibili anche i derby. Dal 25° posto in giù si torna a casa. Si va fino alla finale con un tabellone tennistico, meglio finisci in classifica più alta è la tua testa di serie. L'Uefa distribuirà un montepremi poco più di un quinto della Champions. Non 2,5 miliardi, ma 565 milioni totali. Entrare vale 4,3 milioni. Un successo nei gruppi 450mila euro, un pari 150mila. La posizione in classifica regala da 75mila euro a 3,3 milioni. Poi ottavi (1,75), quarti (2,5), semifinali (4,2), finale (7), coppa (13). Più market pool e ranking storico fino a 11 milioni. II campione può superare 40 milioni.