La storia racconta che da quando Edin Dzeko si è affacciato nel grande calcio ha sempre faticato nella sua prima stagione per poi riscattarsi l’anno dopo. Riscatto poi coinciso con la vittoria del titolo, scrivono Andrea Pugliese e Giulio Di Feo su La Gazzetta dello Sport. Come accadde nel 2008-09 in Germania (con il Wolfsburg) e nel 2011-12 in Inghilterra (con il Manchester City). Dzeko segna e fa sognare: oggi è l’attaccante che incide di più per le fortune della propria squadra.
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Roma: Dzekomania. Nessuno al mondo più decisivo di lui
Il bosniaco segna il 34% delle reti giallorosse, come lui negli attacchi top soltanto Diego Costa. Edin: «Segnare mi dà fiducia, ma penso alla squadra»
Presi in considerazione tutti i campionati del mondo (ovviamente le prime serie) con al massimo 15 partite (quelli confrontabili quindi, che non seguono l’anno solare e nemmeno iniziati troppo presto), tenendo in considerazione le squadre che hanno segnato almeno 27 gol e più di due di media a gara, andando a vedere l’incidenza del miglior marcatore di ciascuna squadra, scoprendo che il bosniaco è quello che pesa di più: 34%. Per dire, Messi e Suarez nel Barcellona incidono per il 25% ciascuno, Bale e Ronaldo nel Real per il 16%, Mané nel Liverpool per il 20%. Al pari di Dzeko, con il 34%, c’è Diego Costa (Chelsea, che però ne ha fatti 26), mentre un punto percentuale più in alto (35%) troviamo Schneuwly, attaccante del Lucerna. Ma ha giocato due partite in più e la Svizzera non è certo l’Italia.
Come Dzeko nessuno. In Italia (dove ha giocato 108 palloni nell’area avversaria, almeno 27 più di ogni altro giocatore), ma anche in Europa, visto che in media calcia verso la porta 5,5 volte a gara e meglio fa solo Ronaldo (6,3). In questo Dzeko è favorito dalla propensione offensiva della Roma, che arriva a calciare 19,8 volte verso la porta avversaria (meno solo del Real, 20,3). «Sono abbastanza soddisfatto della mia partenza, mi sento più pronto del passato — ha detto Dzeko all’edizione greca di Four Four Two — I gol mi stanno dando fiducia. L’obiettivo? Segnare sempre di più, anche se la prima cosa a cui penso è la squadra e non me stesso. Ma sono uno che si giudica e questo mi aiuta a migliorare».
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