rassegna stampa

Roma, Dzeko raddoppia: un bomber con la fascia

LaPresse

Un terzo dei gol giallorossi li ha segnati il bosniaco, capitano col Cagliari. Fienga: "Pallotta vuole vincere"

Redazione

"Nostalgija". Non è un refuso, ma solo la conferma che tra bosniaco e italiano le affinità sono più numerose di ciò che si possa pensare. Per informazioni, a Roma, chiedere a Edin Dzeko, la cui assenza in campo contro il Wolfsberg ha fatto davvero morire di nostalgia – all’italiana – tutti i tifosi della Roma, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport".

Ma il gioco del “se fosse” porta sempre lontano, e lo sa bene il ceo Guido Fienga che, alla festa del “Roma Club Testaccio”, cerca di spiegare alla gente la passione di Pallotta. “Sta dando tutto se stesso per la Roma. Può succedere che non la pensiamo uguale, come sul caso di Daniele De Rossi che è stato il più violento disaccordo. Ma stiamo facendo tutto solo per il futuro della Roma, tanto è vero che continuiamo a investire nella Roma. Possiamo sindacare se i soldi sono stati spesi male, ma li abbiamo spesi. Jim soffre per la Roma anche più di me, forse perché la vede da fuori come un figlio che non rende. Vorrei che stesse di più a Roma e credo che verrà. Purtroppo ancora non sono i trofei, ma ritengo che stiamo facendo delle cose buone. Non è una promessa, però ci interessa solo vincere e speriamo di riuscirci”. E De Sanctis al suo fianco chiosa: “Io non c’ero, ma mi auguro, da dirigente, di prendermi la rivincita sulla finale di Coppa Italia che la Roma perse il 26 maggio contro la Lazio”.

Contro il Cagliari sarà sfida difficile, e proprio per questo Dzeko è atteso come una madonna pellegrina al centro dell’attacco, anche perché la vena mostrata in questo inizio di stagione è quasi folgorante. Con 5 gol in 7 partite (più altre due reti segnate con la maglia della propria nazionale), il centravanti è al terzo miglior inizio di stagione della carriera. Solo due volte – una in giallorosso e l’altra nel Manchester City – il bosniaco aveva cominciato meglio. L’impressione è che il centravanti, forte del fatto di essere diventato il leader della squadra, si senta investito da una responsabilità più grande rispetto a quella degli scorsi anni.

Con la possibile assenza di Florenzi per febbre, sarà lui il capitano della Roma in una sfida che riveste già aspetti molto delicati. E allora il fatto che sia Dzeko a "guidare", in fondo potrebbe essere anche un segno del destino. Che Pallotta apprezzerà senz’altro.