La Roma di Fonseca affronta la prima vera amichevole stagionale - giocata stavolta fuori dalle confortevoli mura di Trigoria - alternando luci e ombre, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, pur battendo i padroni di casa grazie a un 1-3 santificato dalle reti di Dzeko e dalla doppietta del neo acquisto Mancini, che dimostra di non aver perso la vena da goleador avuta all’Atalanta nella scorsa stagione (6 reti).
rassegna stampa
Roma, Dzeko ai gol d’addio? Mancini inaugura quelli nuovi
I giallorossi battono il Perugia ma non convincono del tutto Piace il pressing alto, la difesa fatica. Zaniolo ancora spaesato
Il calcio estivo sancisce verdetti provvisori, anche perché fra i titolari romanisti dei nuovi rimangono fuori Lopez e Veretout, neppure convocato, ma al netto della condizione fisica i pregi e i difetti emergono abbastanza chiaramente. Ad esempio, piace l’idea del portoghese di chiedere un pressing molto alto, che in questo caso mette in evidente difficoltà le modeste doti di palleggio dei grifoni. Allo stesso modo, però, la contromossa più ovvia, cioè il lancio lungo, sa mettere in crisi una difesa in cui Mancini deve sprintare per andare a prendere gli attaccanti che cercano la profondità (Iemmello e Buonaiuto su tutti), anche perché Fazio appare ancora un po’ imballato. Da registrare anche i meccanismi della mediana perché, se è vero che Pellegrini e Diawara cercando di dare palleggio alla squadra, Zaniolo da trequartista appare spaesato, nonostante la partita si metta subito in discesa.
Nella ripresa le squadre cambiano pelle, col paradosso di Zaniolo che prima esce e poi rientra perché la Roma ha finito i cambi. Se il pressing delle (presunte) riserve è inferiore, la gestione della palla è migliore, tant’è che a fine gara Fonseca dirà di aver preferito il gioco visto nella ripresa. In effetti l’avvio è promettente, con Vicario che riscatta l’errore del primo tempo compiendo un doppio miracolo su Schick (8’ e 11’). Proprio il poco pressing, però, consente al Perugia di prendere campo e così si mette in vetrina anche un altro acquisto, il portiere Lopez, che fa due ottimi interventi per salvare il risultato: al 12’ su punizione di Fernandes e al 30’ su Melchiorri. Quello he serve alla Roma per ripartire alla carica nel finale, quando Mancini, deviando di testa un angolo di Kolarov, chiude il match al 44’, facendo ritrovare il sorriso a Fonseca. "Non sono totalmente soddisfatto. Dobbiamo crescere sopratutto nella gestione della palla - spiega il tecnico -. Il mercato? Per ora la priorità è un centrale, poi si vedrà".
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