Alisson e Strootman sono gli unici due giocatori della Roma titolare di domani sera che non sanno cosa vuol dire passare un girone di Champions e arrivare a sentire la musichetta di Tony Britten a febbraio/marzo. Se la tranquillità è uno stato d’animo difficilmente accostabile alla partita di domani sera, Eusebio Di Francesco almeno su un aspetto può star sereno. La Roma sa come si fa. Sa come si passa il turno, gestendo la pressione e l’ansia da prestazione di un dentro o fuori. Florenzi e Nainggolan contro il Real Madrid, Manolas con l'Olympiakos, Perotti e Fazio contro il Cska Mosca. Ma la copertina dell’esperienza val la pena assegnarla a El Shaarawy: 18 partite in Champions, è «solo» il settimo più presente della Roma. Ma nel marzo 2012, a 19 anni e mezzo, si giocò un ottavo di finale con l’Arsenal e un quarto con il Barcellona.
rassegna stampa
Roma d’esperienza, metodo antistress per la Champions
Solo Alisson e Strootman mai agli ottavi di finale tra i titolari. Ed ElSha giocò un quarto a 19 anni...
(D. Stoppini)
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