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rassegna stampa

Roma, crisi da derby. Dai gol subiti ai leader flop: ma perché Fonseca soffre le big?

LaPresse

I limiti caratteriali della squadra e le scelte del tecnico, al quale manca un piano B, allarmano il club. Ora una svolta o a fine anno si cambia

Redazione

Il giorno dopo in cui la famiglia Friedkin e il general manager Tiago Pinto hanno scoperto quanto faccia male perdere il derby di Roma, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, la parola d’ordine ufficiale che filtra da Trigoria è una sola: "inaccettabile". Proprio ciò che pensa il tifo.

In un campionato assai equilibrato, gli scontri diretti assumono un ruolo più importante del consueto. Sotto questo aspetto, però, è tutta la gestione di Paulo Fonseca a essere deficitaria, visto che sotto la sua guida la Roma ha vinto solo 3 "big match" sui 18 disputati (Coppa Italia compresa).

La proprietà vuole capire. Per questo ieri ha parlato col nuovo g.m. portoghese, che a sua volta è stato a colloquio con l’allenatore. Se in questo campionato la squadra giallorossa ha ottenuto solo 3 pareggi in 6 partite, subendo in queste sfide ben 18 gol, significa che il malessere ha radici profonde, visto che sono tante le squadre ad aver fatto meglio dei giallorossi. Ma l’impressione è che i Friedkin per il momento non vogliano istruire processi

Ieri l’allenatore ha parlato con la squadra, evidenziando gli errori commessi. Ma se gli errori individuali non sono mancati, le mosse del portoghese sono parse poco convincenti. Mentre si è corso ai ripari su Lazzari (così come su Hakimi) solo quando è stato troppo tardi, l’innesto di Pedro ha sbilanciato ulteriormente la Roma, che ha corso il rischio di subire molte più reti. In generale, se la manovra è bella se ci sono spazi per ripartire, davanti a chi fa della densità difensiva un valore i giallorossi soffrono e offrono spazi, mettendo in crisi la difesa. Insomma, l’impressione è che a Fonseca manchi un Piano B.