Lo chiamano in diversi modi. "Aggiustatore" e "normalizzatore" valgono per l'immediato. Per la terapia d'urto a squadre in crisi. "Specialista in rimonte" è invece l'etichetta che Claudio Ranieri si è sempre guadagnato col passare delle settimane, specialmente alla guida della Roma, trasformando in oro ciò che tocca come il leggendario Re Mida, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. Perché nel bel mezzo di una nuova poderosa risalita in classifica (dopo quella del 2009 quando il tecnico sfiorò lo scudetto) l'ombra dell'allenatore giallorosso si sta allungando sulla Lazio sesta a -2 punti e sul Bologna quarto a -4: proprio quel posto da Champions che a novembre, quando Sir Claudio iniziò a curare la "Rometta", sembrava un'utopia. E se c'è un reparto che Ranieri ha trasformato già in qualcosa di grande, da Champions, quello è il pacchetto arretrato, con la supervisione di Mile Svilar, migliore in campo col Cagliari e portiere che la Roma vuole tenersi stretto. Un solo gol subìto nelle ultime 6 gare, in una difesa che ha ritrovato equilibrio dopo le difficoltà d'inizio stagione e con un uomo chiave, Gianluca Mancini, che in posizione centrale si sta dimostrando difensore di gran livello. L'ultima sfida che Ranieri vuole vincere riguarda infine Artem Dobvyk, che domenica si è sbloccato e su cui il tecnico continua a lavorare per integrarlo meglio nel gioco della Roma. Per l'ucraino in doppia cifra (le sue reti hanno portato 18 punti), nove gare per dimostrare di essere un top. Ma ai tifosi basterebbe già un gol decisivo nel derby per credergli ad occhi chiusi.
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Roma, corsa da Champions con la difesa al top e Dovbyk
L'ultima sfida che Ranieri vuole vincere riguarda infine Artem Dobvyk, che domenica si è sbloccato e su cui il tecnico continua a lavorare per integrarlo meglio nel gioco della Roma
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