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Roma coraggiosa però ribaltata, la capolista vola: decisivo Thuram

Roma coraggiosa però ribaltata, la capolista vola: decisivo Thuram - immagine 1
Segna Acerbi, poi la rimonta di Mancini ed El Shaarawy: nella ripresa bastano 11' da squadra vera e un gol e mezzo di Marcus
Redazione

Cosa succederà quando Lautaro smetterà di segnare? Questo: che l'Inter ne segna 4 lo stesso a una Roma in salute, di cui uno e mezzo con il suo socio offensivo e due con difensori, scrive Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. Sotto di un gol all'intervallo (2-1), con un Lautaro minore e molte stelle appannate, in 11' di ripresa ha ribaltato la frittata, lasciando una sensazione disarmante: può anche distrarsi, soffrire, ma se decide di fare l'Inter per 10', può vincere qualsiasi partita. Alla Roma sono mancati i pesi massimi, Lukaku, che si è divorato due gol, e Dybala, un fantasma tra le pieghe della partita. De Rossi, come prevedibile, ha confermato la sua Roma coraggiosa, anche perché l'inserimento del protettivo Bove avrebbe comportato la rinuncia al lavoro a tutta fascia di El Shaaravy e il decentramento di Pellegrini, il migliore, che deve stare al centro del villaggio. Il coraggio è stato premiato da un ottimo primo tempo. Nella ripresa il crollo. Ma la strada è giusta e vale come suggerimento. Per creare problemi all'Inter, bisogna attaccarla, non aspettarla come ha fatto la Juve. L'Atalanta, il Bologna e il Milan lo faranno. Già al primo minuto, Sommer deve accompagnare oltre la sbarra un destro a giro di El Shaarawy. Olimpico in fiamme. Paredes si abbassa tra i due centrali per l'impostazione a 3 che consente a Pellegrini e Dybala di farsi trovare subito alti, oltre il muro del pressing interista. In fase passiva, il profondo ripiegamento di El Shaarawy consente di stendere una linea a 5 e di lasciare alto Pellegrini in pressione, pronto ad armare la ripartenza, a palla recuperata. Per i giallorossi diventa più faticoso risalire e subiscono una manciata di corner. Su uno di questi, al 17' Lukaku spizza soltanto e Acerbi, defilato a sinistra, inzucca sul palo lungo. Troppo sorpreso Rui Patricio che lamenta un disturbo di Thuram, in fuorigioco. Il Var lo smentisce: 1-0. Il gol, arrivato quasi senza sforzo, convince l'Inter di avere in tasca molto più del vantaggio in questa stagione zeppa di predestinazioni. Lo si vede dall'atteggiamento generale, meno cattivo del solito. Lo conferma al 28' Pavard che, sulla punizione di Pellegrini, si perde Mancini che incorna il pareggio. E lo ribadisce tutta la squadra, pigra, al 44' quando subisce la transizione di Pellegrini che regala la profondità ad El Shaarawy. Un gollonzo sotto le mentite spoglie di un capolavoro. Al romanista scappa da ridere. Ma il vantaggio è serio e meritato. Troppo poco finora ha ricevuto l'Inter dai soliti noti, a partire dal suo faro: Calhanoglu. L'Inter esce da uno spogliatoio internazionale ripetendosi in milanese: "Andem a laurà". E in 8' di maniche rimboccate sbriga la pratica. L'Inter potrebbe chiuderla (palo di Pavard) e la Roma raddrizzarla al 24', ma Lukalu imbeccato splendidamente da Pellegrini, si lascia disarmare da Sommer in uscita e poco dopo spreca di testa da un metro. Sembra quello di Istanbul. De Rossi ci prova con Baldanzi e il 4-2-3-1, in attesa che Dybala si accenda. Ma al 48' arriva la sentenza di Bastoni che, scortato in gol dai panchinari, segna e prolunga la corsa oltre la pista di atletica per abbracciare lo spicchio di popolo nerazzurro in festa. 

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