rassegna stampa

Roma, colpo Champions. Il Cagliari è terzultimo

Under va a segno, Alisson è decisivo: i giallorossi staccano la Lazio, con un punto sono qualificati. Sardi nel dramma: oggi sarebbero in B

Redazione

L’angoscia si è impadronita definitivamente della Sardegna Arena al minuto 39 della ripresa quando Sau, dopo un liscio di Kolarov, si è fatto ipnotizzare da Alisson dopo averlo guardato negli occhi. Era già successo una mezz'oretta prima a Farias, che lanciato da Faragò aveva cincischiato un controllo sciagurato, solissimo davanti al portiere brasiliano: troppi sprechi, troppa leggerezza offensiva per una posta in palio così alta. Così la Roma con la quarta vittoria di fila - riporta "La Gazzetta dello Sport" - si è lanciata nelle braccia della Champions, quella salutata suo malgrado mercoledì: per stringerla, le basterà un punto nelle prossime due gare. 

Ribellione immediata, dopo i risultati del pomeriggio: porta cercata da Deiola dopo 17 secondi e da Farias dopo 8’, ritmo, inserimenti, verticalità per provare a cogliere di sorpresa una Roma molto più compassata. Ma quel Cagliari è durato poco, il tempo di beccare un altro gol nei primi 15’: Lykogiannis, al secondo faccia a faccia con Under, si è fatto ipnotizzare da un gioco di gambe e un colpo di biliardo.

Denunciati due pericoli arrivati da quella fascia nel giro di 7’ (un tiro troppo centrale di Pavoletti dopo cross di Deiola; un quasi autogol di Bruno Peres cancellato da Alisson su radente di Ionita), la lettura di Di Francesco per la ripresa è stata conseguente: ritorno al fidato 4-3-3, con Gerson interno e Nainggolan esterno sinistro, per tamponare meglio la corsia. Ne è nata una Roma più equilibrata, pur se non meno intossicata dalle fatiche fisiche e nervose di Champions: sconfinate nelle distrazioni di Florenzi (Kolarov strepitoso in un recupero alle spalle di Farias) e dello stesso Kolarov, che potevano costarle molto. Però una Roma anche concreta nella sua essenzialità, disposta a soffrire e anche ansimare nel finale: come Dzeko, visto rincorrere palloni fino in difesa, per poi proteggerli in attacco. In Champions si vince, e si va, anche così.

(A. Elefante)