A cento anni dalla nascita di Italo Calvino, crediamo che siano in tanti a sentirsi dei “visconti dimezzati”. Diceva lo stesso scrittore: "Tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra". Probabilmente questo è il paradigma di tutte le squadre che fanno il mercato, divise fra strategie differenti che è complicato riunire in un’unica linea guida, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Il centrocampo della Roma, in questo senso, può rappresentarne una sorta di paradigma. D’altronde, ottemperato lucidamente – e onerosamente – alle incombenze della Uefa legate alle plusvalenze, adesso per la dirigenza giallorossa si aprono due strade, che hanno la medesima chiave di volta: Davide Frattesi. È intorno al suo futuro che si gioca un partita che potrebbe coinvolgere Renato Sanches e Marcel Sabitzer. Ma andiamo con ordine. L’intrigo La storia relativa alla mezzala azzurra è nota. La Roma possiede il diritto del 30% sulla rivendita e perciò, in ogni caso, comunque vada avrà vinto lei, insieme al Sassuolo.
La Gazzetta dello Sport
Roma, chiave Frattesi. Davide prima scelta, in alternativa prestito di un big
Parliamo di vittoria perché quel diritto, se Frattesi arrivasse alla corte di Mourinho, significherebbe anche la percentuale di sconto da vantare. così sono tornati di attualità due profili che i giallorossi hanno seguito in passato, che però la Roma vorrebbe solo in prestito, al massimo con diritto di riscatto. Si tratta di appunto di Renato Sanches, 25 anni, in forza al Psg, e Marcel Sabitzer, 29 anni, di proprietà del Bayern Monaco, ma reduce da una stagione (poco felice) in prestito nel Manchester United. Sono monitorati anche profili diversi, sia pure ambiti da altri, come Fred del Manchester United, Samardzic dell’Udinese e Musah del Valencia. È la partita intorno a Frattesi, però, che deciderà tutto. E la Roma non ha fretta.
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