rassegna stampa

Roma, c’è un Brasile a caccia della svolta

Stasera con l’Austria Vienna spazio ad Alisson, Emerson e Gerson. Spalletti ci crede, Szczesny insiste: «Posso fare anche il difensore...»

Redazione

Uno deve parare, l’altro spingere sull’acceleratore ed il terzo inventare. Alisson, Emerson e Gerson, però, stasera si vogliono ritagliare un posto al sole, magari con una prestazione che resti, di quelle che rubano l’occhio e rapiscono il cuore. Certo, come scrivono Andrea Pugliese e Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport, l’avversario è di «Serie B», per così dire, ma questo a loro tre interessa poco.

Alisson dunque tornerà titolare, per la sua quarta gara stagionale, tutte giocate in Europa. Oggi, a tutti gli effetti lui è il portiere di coppa, anche dopo le dichiarazioni rilasciate da Szczesny in nazionale. «Ma lo correggo io a Wojciech, se non ha giocato con l’Astra Giurgiu non è perché la gara era già vinta ma perché non l’ho fatto giocare io – ha detto Spalletti – E contro l’Austria Vienna giocherà ancora Alisson, che ha dimostrato di poterci stare. E non so se questo determinerà in Szczesny un altro scatto».

Poi c’è Emerson, forse quello che è uscito più con le ossa rotte dalla falsa partenza giallorossa. Eppure il brasiliano a Spalletti piace eccome e il tecnico toscano è convinto che presto sia in grado di buttarsi alle spalle questa patina di sfiducia e di conquistarsi proprio un posto al sole. Giocatore di gamba, ha corsa e anche un buon calcio. Finora ha difettato nelle chiusure difensive e nella gestione della personalità.

Gerson giocherà la sua seconda da titolare, dopo quella in casa del Viktoria Plzen. «Ha buone qualità, ma è un ragazzo, non ce lo scordiamo – ha detto di lui l’allenatore giallorosso – Ha qualità e velocità di piede, ma non è rapidissimo di gambe. Può anche giocare a ridosso della linea difensiva avversaria, ma lì c’è più densità ed è facilmente marcabile. Più basso, invece, va meglio, magari anche tra i due mediani davanti alla difesa, dove può sfruttare la sua qualità nell’organizzazione». Più o meno quello che lo scorso anno Spalletti fece con Pjanic...