Quasi cinquecento giorni dopo (495, per la precisione) Salih Uçan ritrova lo stadio Olimpico. Un anno e mezzo fa indossava la maglia del Fenerbahce e affrontava la Lazio in Europa League, eliminandola, domani rivedrà il suo ex club, che formalmente ne detiene ancora il cartellino, da avversario, in quello che sarà l’esordio nello stadio di casa. Suo e della seconda Roma di Garcia che presenterà anche Cole, Emanuelson, Astori, Keita, Paredes, Sanabria e Iturbe.
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La Roma cala il jolly. Tecnica e intelligenza: Uçan!
Il giovane turco è quello che in questo precampionato ha impressionato di più. Garcia, e il suo vice Fichaux, gli chiedono uno massimo due tocchi, rapidità d’esecuzione quando serve, rallentamento del gioco in altre occasioni.
JOLLY IN BIANCO Escluso Keita, che per personalità ed esperienza ci ha messo un paio di allenamenti ad integrarsi con i compagni, Uçan è quello che in questo precampionato ha impressionato di più. A dispetto dell’età, vent’anni, e delle difficoltà di comunicazione, parla soltanto turco, si è messo in mostra per la tecnica individuale e una lettura del gioco che è piaciuta, e tanto, a Garcia. Non a caso lui (a volte in coppia con Paredes) è quello che negli allenamenti indossa spesso e volentieri il fratino bianco, quello del jolly: quando due squadre si affrontano in partitella, Uçan è chiamato a fare il playmaker, da una parte e dell’altra. Garcia, e il suo vice Fichaux, gli chiedono uno massimo due tocchi, rapidità d’esecuzione quando serve, rallentamento del gioco in altre occasioni.
A LEZIONE Sono i mesi dell’apprendimento, questi: in campo, con le lezioni di tattica (a cui spesso partecipa anche Pjanic) e fuori, con quelle di italiano, necessarie per entrare presto nei meccanismi del gruppo. Lo scorso anno Garcia è stato perentorio con Strootman: non voleva che si ripetesse un nuovo caso Stekelenburg, tutti dovevano parlare la stessa lingua il prima possibile. L’olandese si è rivelato un allievo perfetto, di Uçan ancora non si può dire molto visto che, tra States e Austria, tempo per stare in Italia ce n’è stato veramente poco.
COLPO DI FULMINE Poco tempo è anche quello che è servito a Sabatini per decidere di prenderlo dal Fenerbahce nonostante una stagione con più ombre che luci. «La Roma lo ha iniziato a monitorare – ha raccontato il suo agente – fin da quando ha giocato contro la Lazio. La società lo ha studiato quella sera, anche se è entrato verso la fine, (poco più di un quarto d’ora in campo, ndr ) e non lo ha più lasciato andare». Per convincere il Fenerbahce l’investimento è stato importante: 4,75 milioni per il prestito (annuale ma estendibile a 24 mesi) e opzione per l’acquisto a titolo definitivo, tra due anni, a 11 milioni. Se Uçan farà bene, quindi, a Trigoria sborseranno un assegno superiore a quello compilato, tre anni fa, per Pjanic. La speranza della Roma è che il rendimento sia direttamente proporzionale.
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