Indicazione per i possibili acquirenti: questa Roma, che faticosamente sta rinascendo dalle ceneri delle proprie ambizioni, forse varrebbe la pena di uno sforzo economico, perché un futuro interessante potrebbe averlo, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
rassegna stampa
Roma, allungo per l’Europa
Veretout-Dzeko: 3a vittoria consecutiva e 5° posto blindato Lite Mancini-Zaniolo. Rigore contestato: espulso Juric
Non è un caso che arrivi alla terza vittoria di fila e tenga a distanza Milan e Napoli perché, pur soffrendo, batte un buon Verona, con un 2-1 santificato dalle reti di Veretout su rigore, Dzeko e Pessina.
In avvio Fonseca cambia 4 titolari rispetto alla trasferta di Brescia (Lopez, Spinazzola, Mkhitaryan e Dzeko), mentre Juric solo 3 (Empereur, Zaccagni e Verre). L’assai dubbio rigore concesso da Maresca all’8’ per fallo di Empereur su Pellegrini, fa scatenare il tecnico dei veneti, che parrebbe dire: "Guarda che banda che siete! Senza vergogna". Prima giallo, poi rosso e quindi saluti. In tribuna, comunque, Juric darà spettacolo, gridando consigli. D’altronde ce n’è bisogno, visto che Kumbulla si fa male in fretta ed entra Dimarco, che va a sinistra, spostando Lazovic a sinistra e arretrando Faraoni sulla linea di difesa.
Palla persa a centrocampo dal Verona che innescha il cross di Spinazzola e il raddoppio di Dzeko. Fino a questo momento, dire che il Verona gioca meglio non è un bestemmia (e il possesso palla è al 67%), ma a indirizzare la gara è stato il rigore iniziale di Veretout, che costringe i veneti ad avanzare il baricentro, lasciando praterie alle ripartenze giallorosse. E’ la Roma, perciò, che ha le occasioni migliori.
All’inizio è Mancini che tira alto da ottima posizione (5’), mentre dopo è Gunter a salvare su Spinazzola (14’). Al 28, quindi, Mkhitaryan cavalca in solitario e il suo tiro, deviato da Silvestri, finisce sul palo interno.
Si arriva al finale di tempo, col Verona che perde palla in uscita e, come detto, viene puntata da Dzeko, che si arrampica a 105 gol in giallorosso.
Il Verona però non molla, così l’inizio ripresa comincia con gli ospiti che accorciano le distanze al minuto 2. Zaccagni si libera di Mancini e crossa rasoterra dove Pessina fa un gran numero e anticipa Kolarov. Il paradosso comunque è dietro l’angolo, visto che la squadra di Juric continua a tenere il pallino del gioco in mano, ma le occasioni più ghiotte sono tutte giallorosse, con Dzeko che spara alto da ottima posizione due volte (13’ e 29’), Mancini che impegna Silvestri (23’) e soprattutto con Mkhitaryan, servito da Pellegrini, che conclude a porta vuota, ma Lazovic salva a porta vuota (20’). In generale, la Roma non subisce vere occasioni, ma soffre fino al termine il solito buon Verona. Nei minuti finali battibeccho tra Mancini e Zaniolo con il difensore che riprende il compagno per non dare una mano alla squadra in fase di copertura.
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