(La Gazzetta Sportiva - M.Cecchini)- Chi ha la poesia nel cuore (e la giudica una delle ragioni per cui vivere) perdonerà se il doppio accento posto da Rudi Garcia sul «cinque» come numero chiave, ci ha fatto tornare in mente un suo omonimo assai più sfortunato, lo spagnolo Federico Garcia Lorca e il suo «Lamento» per il torero Sanchez Mejias. «Alle cinque della sera» è l’ora degli eroi, perciò non è affatto fuori luogo che alle cinque della sera di oggi, a Cagliari, si sappia se il sogno della Roma avrà ancora cittadinanza in un campionato. «Noi alle 5 cercheremo di essere a meno 5 dalla Juve- dice l’allenatore francese -. Sappiamo che i bianconeri sono favoriti sia per il successo in Europa League, perché avevano una squadra costruita per vincere la Champions, sia per quello in campionato, visto che hanno 8 punti di vantaggio. Noi dobbiamo fare il nostro e aspettare. So che la Roma non vince a Cagliari da 19 anni (non contando il successo a tavolino dello scorso anno, ndr), ma le statistiche sono fatte per cambiare e le cambieremo. Rimane ancora un mese e mezzo ed è molto. Dobbiamo crederci fino alla fine, anche se il destino non è nelle nostre mani».
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Roma all’assalto Garcia: “Vinco e aspetto la Juve”
(La Gazzetta Sportiva – M.Cecchini) – Chi ha la poesia nel cuore (e la giudica una delle ragioni per cui vivere) perdonerà se il doppio accento posto da Rudi Garcia sul «cinque» come numero chiave,
Verso il futuroBenedetto il talento di Ljajic («E’ come un diamante grezzo. Hazard era lo stesso all’arrivo a Lilla, ma 4 anni dopo era completamente differente: per Adem può succedere lo stesso»), Garcia getta una rapida occhiata sul futuro, con una certezza di fondo: «Nel club conterà prima l’economia. Abbiamo lavorato mano nella mano con Sabatini per tutta la stagione e lo faremo anche in avvenire. Vedremo cosa succederà. L’unica cosa che sappiamo è che l’anno scorso abbiamo avuto bisogno di vendere di più, però poi abbiamo costruito una rosa per raggiungere l’Europa. Le scelte sono state giuste e faremo in modo di farle anche l’estate prossima. Solo che sul mercato non esiste dire che nessuno si sbaglia. Ci sono tanti parametri quando un giocatore arriva. Non bisogna vedere solo il talento, ma anche come si inserisce, la sua vita privata, se ha bisogno di tempo. L’unica cosa su cui siamo d’accordo è che vogliamo la migliore Roma ogni anno, e già questa attuale non è male...».
Per questo è tornato alla ribalta il magnate Chen Feng, interessato a comperare gran parte delle quote di UniCredit. Ma mentre la scorsa settimana il gruppo Starwood, in prospettiva del nuovo stadio, è già diventato parte della società di controllo che ha in mano la Roma, sul possibile socio cinese sembrano esserci più problemi in relazione alla «governance» del club. Tutto rimandato a fine stagione. E chissà che i miracoli sportivi non aiutino a celebrare nuovi matrimoni in nome del business.
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