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La Gazzetta dello Sport

Roma, 4 mosse per lo scudetto

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Il successo contro il Tottenham ha dato una nuova consapevolezza e l’unione tra club e tecnico riporta agli anni vincenti. In più, i proprietari hanno dimostrato di essere ambiziosi

Redazione

In Israele José Mourinho ha convinto la squadra che il Quadrato Magico è uno spazio tecnico-tattico in cui trovare il futuro, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, e nello stesso tempo i calciatori hanno capito che la formula dei 4 assi, così affascinante, si può sostenere.

Il tesoro che i giallorossi riportano a casa è proprio questo: l’autostima che occorre per puntare allo scudetto. La vittoria col Tottenham, d’altronde, è sembrata la chiave di volta di questa costruzione.

Pare essere rimasti al 25 maggio: una Roma capace di fare gol nel primo tempo e poi di reggere l’urto del ritorno avversario. Davanti a una garanzia come Rui Patricio, d’altronde, ci sono quei tre. Se Mancini e Ibanez - quest’ultimo anche in veste di match winner sfruttando un assist proprio dell’ultimo arrivato Dybala - continuano il loro processo di crescita, Smalling sta diventando una sorta di miracolo di longevità agonistica. La “cura Mou” sembra averlo rivitalizzato, così non sorprende il suo desiderio di rientrare nel giro della nazionale proprio quando il Mondiale si avvicina.

L’impressione è che Mourinho, a dispetto del progetto iniziale dei Friedkin di due anni fa, abbia avuto progressivamente il via libera per la costruzione di un “instant team”. Alle fondamenta dello scorso anno - già ricco di tanti “nazionali” (italiani e non) - infatti, sono stati aggiunti giocatori come Matic, 34 anni, Dybala, 28 anni e Celik, nazionale turco di 25 anni.

Un altro motivo di ottimismo è dovuto alla rosa. Segnalato come nella scorsa stagione il numero degli infortuni muscolari si sia ridotto di circa il trenta per cento, Mourinho ha davvero due giocatori per ruolo o quasi. E tutto questo, in attesa di poter inserire anche Wijnaldum e Belotti.

E' giusto sottolineare come i Friedkin in due anni abbiano investito per la Roma circa 619 milioni, più i 37 milioni che sono serviti per uscire dalla Borsa. In fondo, è una storia nota: dalle accoppiate Viola-Liedholm a Sensi-Capello, nel calcio moderno le basi per una Roma da scudetto sono state messe da presidenti e allenatori ambiziosi. Adesso il tandem si è riformato. Per questo sognare è lecito.