Ha deciso di tornare a parlare di pallone «perché mi sembra che in giro ci sia poca lucidità, mentre io ho un’idea molto chiara su quello che sta succedendo alla Roma». Così Alessandro Roja, diventato famoso nei panni del Dandi di Romanzo Criminale – La Serie e dal 24 di nuovo su Sky per la serie evento su Tangentopoli 1992 , ha deciso di dire la sua. Mentre porta a spasso il piccolo Orlando, avuto dalla moglie Claudia (figlia di Claudio Ranieri), e prima di andare sul set della nuova serie di Rai 1 È arrivata la felicità , si sfoga: «Siamo arrivati a questo punto per un insieme di singoli eventi. Primo fra tutti, gli infortuni. Non è possibile considerarli soltanto una scusa: alcuni, vedi Castan o Strootman, hanno mandato all’aria dei blocchi che in passato giravano alla perfezione. Come la difesa: era pronta a funzionare anche senza Benatia… Per il centrocampo va fatto un discorso a parte».
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Roja: «Ora lasciate in pace Daniele. E avanti con Garcia»
L'attore interprete di Dandi in Romanzo Criminale - La serie: "Il problema non è nelle gambe, è nella testa. Dopo questa striscia di risultati negativi, in cui è mancata anche un po’ di fortuna, la squadra ha perso fiducia in se stessa".
Pensa a De Rossi?
«Quello che gli sta accadendo è una follia! La sua unica colpa è quella di non essersi mai tirato indietro dopo l’infortunio e di aver giocato zoppo. A lui non si perdona niente perché per i romanisti è come uno di famiglia, ma contestarlo non porta a niente. Tornando alla squadra, i giocatori sono stati spremuti all’inverosimile, siamo arrivati a giocare con Florenzi terzino».
Quindi la Roma è crollata per questo?
«La Roma è crollata perché senza determinati giocatori si è ritrovata meno forte di un tempo: il problema non è nelle gambe, è nella testa. Dopo questa striscia di risultati negativi, in cui è mancata anche un po’ di fortuna, la squadra ha perso fiducia in se stessa. Hanno paura. Con la Samp abbiamo giocato bene ma il terrore ci ha portato a prendere due gol idioti. La loro vera responsabilità è non aver avuto la forza di riconoscere la propria forza. Per questo a Garcia rode…».
Ecco, Rudi Garcia.
«C’è chi lo critica per aver detto che puntavamo allo scudetto. Ma è giusto avere un approccio positivo, anche in questa città così scaramantica e prudente. Mandarlo via? Per me deve restare, piuttosto a fine anno chiederei alla società di fare un po’ la coatta sul mercato. Quello di gennaio mi ha un po’ deluso, serviva il grande nome anche per ridare entusiasmo a giocatori e piazza. Ora aspetto la fine della stagione e spero prendano Ibrahimovic».
Ah però. Intanto bisogna vedere come va a finire.
«Pensiamo al secondo posto. Gli stimoli, dopo la Samp e con la Lazio a un passo, non mancano. E poi c’è l’Europa League: stasera si vince, punto e basta».
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