Premessa: il clima da Far west che si respira (spesso) negli stadi italiani con i giocatori pronti a contestare qualunque decisione rende il lavoro (difficile) degli arbitri vicino a una missione impossibile. Detto questo, la domenica di Gianluca Rocchi è stata negativa anche in presenza di tantissimi episodi al limite. Il bilancio finale è di tre rigori dati, un paio reclamati, due espulsioni (più l’allontanamento di Garcia) e i dubbi sul 3-2 finale per un possibile fuorigioco. Qualcosa si può dire sulla designazione: in questo inizio di stagione Rocchi non è sembrato così impeccabile (anche in Champions) e ieri non è sembrato pronto a reagire al nervosismo generale. Certo, facile parlare con il senno di poi. Ecco, comunque, tutti i casi da moviola.
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Rocchi horror picture show
La domenica dell'arbitro è stata negativa anche in presenza di tantissimi episodi al limite. Il bilancio finale è di tre rigori dati, un paio reclamati, due espulsioni e i dubbi sul 3-2 finale per un possibile fuorigioco.
HOLEBAS SU MARCHISIO La Juve chiede un rigore dopo 11’ per il contatto tra Holebas e Marchisio. Fa bene l’arbitro a lasciar correre: il difensore poggia una mano sull’avversario, ma è poca cosa.
Poi lo juventino (dopo aver toccato la gamba del romanista) si calcia addosso. Nessun fallo, tante proteste.
MAICON SI PROTEGGE Il rigore per la Juve arriva poco dopo. Punizione per fallo di Totti su Pirlo (c’è), sul successivo tiro Maicon salta in barriera con il braccio ad altezza viso. Il pallone gli rimbalza sul gomito, Rocchi fischia punizione dal limite e ammonisce il brasiliano. Poi accade una cosa strana: i giocatori della Juve gli mostrano la linea che aveva tracciato con lo spray per tenere a distanza la barriera. E’ dentro l’area: l’arbitro chiede scusa e concede il rigore. Rocchi sbaglia due volte, la svista più grave è aver considerato punibile il braccio di Maicon: si protegge il viso e non aumenta il volume del corpo. Non solo, il difensore si muove in avanti un attimo prima del tiro di Pirlo e col braccio è un paio di centimetri fuori area. Anche se considerato punibile (sbagliando), si doveva dare punizione dal limite. Come aveva deciso in un primo momento Rocchi, primo direttore di gara «tradito» dallo spray.
DOPPIA TRATTENUTA Passano pochi minuti e la Roma pareggia su rigore. Molti dubbi anche su questa decisione: fischiata la trattenuta di Lichtsteiner su Totti, ma in contemporanea c’è pure quella del capitano giallorosso. Rocchi vede soltanto la parte finale dell’azione: se avesse guardato prima (ma era parecchio distante) si sarebbe accorto di come i due avessero iniziato a trattenersi prima ancora che il pallone fosse rimesso in gioco. Ecco, questa era la via d’uscita: fermare tutto prima di ogni guaio, richiamando i giocatori a una maggiore correttezza. Resta, invece, un rigore molto dubbio.
PJANIC SU POGBA Il terzo rigore arriva quando il minuto di recupero è superato di una manciata di secondi. Nessun caso: proprio al 45’ si fa male Caceres e si perde un po’ di tempo per i chiarimenti fra giocatori (Gervinho ha continuato l’azione sfiorando tra l’altro il 3-1) e la decisione della panchina Juve di non fare la sostituzione. Rocchi concede altri 30 secondi e proprio in questo lasso di tempo c’è l’intervento di Pjanic con la gamba destra su Pogba: tocco evidente, semmai la domanda è dentro o fuori? Siamo ai millimetri, ma sembra che il tocco arrivi pizzicando la linea dell’area. Quindi rigore, anche se persino la tecnologia qui non dà certezze.
FUORIGIOCO ATTIVO O PASSIVO? La Juve vince con una prodezza di Bonucci, ma fa discutere la posizione di Vidal: attiva o passiva? Fino a un paio di stagioni fa pochi dubbi: fuorigioco. Ma la Fifa ha reso questa regola un campo minato. A stretta interpretazione il gol di Bonucci può diventare regolare perché non conta più il cono di visione di Skorupski (che comprende Vidal, come si vede dalla foto), ma è stato introdotto un concetto molto rigido: il giocatore deve ostruire la linea di visione. Il portiere della Roma ha questa linea (quasi) libera: vede partire il pallone (andatevi a rivedere il gol Huntelaar in Champions contro il Maribor per capire a che punto siamo) e si tuffa. Poi Vidal sparisce dalla traiettoria della palla, altra condizione per segnalare il fuorigioco. Le conseguenze di questo nuovo corso sull’offside sono sotto gli occhi di tutti: forse è il caso di chiedere a Fifa e Ifab di fare un paio di passi indietro. Il fuorigioco è stato depenalizzato in modo così evidente da renderlo una rarità. Tanto vale abolirlo...
IL RESTO Ok la doppia espulsione nel finale (corpo a corpo tra Manolas e Morata dopo un’entrata rude del secondo), mancano un paio di gialli. Ma visto tutto quello che è accaduto...
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