La maturità di un giocatore la si vede dalla capacità di saper fare autocritica. Anche se è giovane. Proprio come Gianluca Mancini. Come riportato da Andrea Pugliese de "La Gazzetta dello Sport", il difensore giallorosso, in occasione di una una cena con i tifosi dell’Utr di martedì scorso, ha ammesso candidamente: "Con il Sassuolo è stata la partita più brutta della stagione. Dobbiamo mettere qualcosa in più rispetto a quanto dato fino ad oggi e riscattarci da quella brutta prestazione". Per poi aggiungere una frase che può essere il manifesto per la partita di stasera e del futuro. "Promesse? Le parole volano via, adesso servono i fatti". Gianluca Mancini è uno che bada molto al sodo, a tratti anche più maturo della sua età. È consapevole che la partita di Reggio Emilia è stata brutta per tutti, ma soprattutto per lui. Dopo una serie di prestazioni molto buone, il difensore giallorosso è incappato nella classica giornata storta.
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Il difensore e la brutta prova di Reggio: "Ora niente parole, servono i fatti". Il tecnico di lui si fida ciecamente
Guai però ad abbassare la testa, ora più che mai bisogna alzarla. Già da stasera. Anche all'andata visse un’altra giornata non eccezionale. Quel giorno, infatti, Mancini risultò il giocatore più falloso dell’incontro (5 falli), rimediando anche l'espulsione per doppio giallo a pochi minuti dalla fine. Poi nel recupero è arrivato il gol di Dzeko che ha regalato la vittoria alla Roma e anche quell’espulsione è passata in secondo piano. Non per Mancini, però, che l’ha ritenuta eccessiva. Motivo in più dunque per far bene questa sera e scacciare ogni perplessità. Punto fermo Tra l’altro, Fonseca lo considera oramai la spalla perfetta per Smalling. Così tanto che non ci pensa neanche un attimo a riportarlo in mediana. "Riportare Mancini in mezzo vorrebbe dire cambiare due reparti e non uno solo. E per me in questo momento meno si cambia meglio è", ha sottolineato nei giorni scorsi l’allenatore portoghese. Anche perché, appunto, la coppia formata da Smalling e Mancini gli sta dando garanzie assolute, seppur con qualche piccola sbavatura. E non può certo bastare una prestazione, per quanto molto brutta, a rimettere tutto in gioco e in discussione. Lo sa anche Mancini, che poi le partite (e le sue prestazioni) se le va a rivedere spesso a caldo, quasi subito dopo il fischio finale del match. E a Reggio avrà visto tanti di quegli errori che oggi vorrà cancellarli.
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