rassegna stampa

Riecco il vero Di Mariano. È caccia grossa a Monaco

Il 30 settembre a Manchester il City batte 2-1 in rimonta la Roma, il primo gol stagionale dell'attaccante di Palermo non serve alla squadra, ma a lui sì.

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In sei mesi Francesco Di Mariano è passato dalla panchina di Rudi Garcia a quella di Alberto De Rossi. Da un mese però la Primavera sembra aver ritrovato il suo talento più atteso, dopo un'accusa che è quasi un marchio d'infamia, aver considerato le convocazioni della prima squadra giallorossa un punto di arrivo e non uno di partenza. Ne aveva collezionate 7, mica una: in casi del genere, a fine stagione, le opzioni sono: il prestito in Serie B oppure il ritiro con la prima squadra. Lui invece il precampionato l’ha fatto con la Primavera, con cui nelle ultime 3 della scorsa stagione, quelle a eliminazione diretta, non aveva giocato neanche un minuto.

LA SVOLTA  Quest'anno nell’attacco di Alberto De Rossi l’unica cosa da stabilire era il centravanti, tra Taviani, Vestenicky, Soleri e Calì, sulle fasce gerarchie ben definite: Ferri e Verde, gli altri possono attendere. Solo che il regolamento della Youth League per quest’anno non prevede fuoriquota, così Jacopo Ferri, classe '95, può solo vederla dalla tv: così Di Mariano si ritrova riserva in campionato, ma titolare in Coppa. Il 30 settembre la svolta: a Manchester il City batte 2-1 in rimonta la Roma, il primo gol stagionale dell'attaccante di Palermo (la madre è la sorella di Totò Schillaci, ex attaccante di Messina, Juventus, Inter, Jubilo Iwata e della Nazionale) non serve alla squadra, ma a lui sì.

LA RISCOSSA  Da quel giorno si è ripreso il posto: unica panchina al derby (ma il suo ingresso nell'ultima mezz’ora è stato decisivo nel forcing che ha portato al 2-2), sabato a Terni, ha messo in porta una punizione e un rigore (un gol solo: sullo 0-1 c’era Ferri che ha sporcato la traiettoria), lanciato Verde per il 2-5, e rincorso un avversario fin quasi nella sua area, una di quelle cose che gli allenatori notano più dei gol. Nel 2013 la Roma lo ha pagato 350.000 euro, a un Lecce che l’anno prima, quando esordì 16enne in Lega Pro, dichiarava che non sarebbero bastati 2 milioni: le sue azioni sono crollate più volte, ma ora hanno preso decisamente a risalire.

LA GARA  Mercoledì a Monaco toccherà nuovamente a lui, Di Mariano, nuovamente come spalla di Sanabria, che non è in lista per la Champions League dei grandi. Di fronte una squadra battuta 1-0 a Trigoria, ultima nel girone con zero punti: la Roma ne ha 6, seconda dietro al fortissimo Manchester City, che è a punteggio pieno,e battendo il Cska Mosca (fermo a 3) potrebbe avvicinare ancora di più i giallorossi a una qualificazione già a portata di mano.