La prova di Edin Dzeko a fine partita fa scatenare i social giallorossi al grido: non vendetelo. Già, perché dietro questa schizofrenica ed esaltante vittoria della Roma sul Lilla per 2-3 in trasferta, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, c’è proprio il centravanti bosniaco che, pur non segnando, mette lo zampino nelle reti giallorosse, tutte peraltro venute nella ripresa.
rassegna stampa
Ribaltone Roma: si scatena Dzeko e il Lilla finisce
Francesi avanti, poi il bosniaco incanta e Ünder-Zaniolo-Cristante fanno tris
La prima frazione, chiusa in svantaggio, è di grande sofferenza per la squadra di Fonseca, schierata col consueto 4-2-3-1, anche perché il Lilla è più avanti nella condizione. I motivi degli affanni paiono chiari: troppe le palle perse in uscita, soprattutto con Diawara. Se a questo aggiungiamo che Ünder e Kluivert danno poca copertura a Florenzi e Kolarov, mentre Fazio e Juan Jesus non sempre riescono a mettere toppe, l’ansia è comprensibile.
Buon per la Roma che Zaniolo dia già segnali di risveglio, anche se il pressing alto chiesto dal tecnico portoghese si vede poco.
Nella ripresa invece entra in campo un’altra Roma. Il pressing alto finalmente funziona e i palloni recuperati sulla trequarti diventano pericolosi soprattutto sui piedi di Dzeko. Così al 6’ il centravanti detta il passaggio in profondità a Diawara per poi rifinire per Ünder che segna il pari; al 17’ serve Kolarov il cui cross innesca una carambola che consente a Zaniolo prima di colpire la traversa e poi realizzare e al 46’ serve a Cristante un’ottima palla che il centrocampista scaraventa all’incrocio con un bel sinistro.
Il Lilla è al tappeto, anche se al 28’ aveva raggiunto con Araujo un momentaneo pari (sia pure in sospetto fuorigioco) proprio dopo una buona uscita dal pressing giallorosso.
Morale: il bicchiere è mezzo pieno, perché nella Roma carattere e condizione stanno crescendo, anche se i meccanismi difensivi e della gestione della palla (con uno dei mediani che s’incunea fra i centrali di retroguaMa con un Dzeko così, tanti peccati mortali alla fine possono diventare veniali.
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