Questa è la Roma di Josè Mourinho: prendere o lasciare, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Raramente brillerà nel gioco, ma come carattere poche squadre possono insegnarle qualcosa. Il 2-1 sulla Salernitana, santificato dalle reti di Radovanovic, Perez e Smalling, è il manifesto di questo gruppo, che in 208 secondi ribalta il match al tramonto blindando il 5° posto. Merito di una classe operaia andata in paradiso e di un utilizzo dei «piazzati» da manuale, visto che la rete del vantaggio arriva per la ventiduesima volta su sviluppo di calcio da fermo. Il caso, ormai, non c’entra nulla. Per anabolizzare la festa, poi, basta ricordare il ritorno in panchina di Spinazzola in giallorosso, dopo 350 giorni. Un giorno non banale, come il comune ricordo di Di Bartolomei davanti a 64 mila tifosi bollenti, granata compresi. Bollenti come le accuse del d.s. Walter Sabatini alla panchina della Roma («comportamenti ignobili per condizionare l’arbitro») e sulla punizione da cui è nata la rete del vantaggio ("non c’era"). E non sono bastate le pubbliche scuse di Mou per chiudere il caso. Nella Roma la stanchezza di Coppa si è fatta sentire, ma l’impressione è che per non correre rischi contro il Bodo, in Coppa, bisognerà fare di più. In Conference, stavolta, sarà vietato sbagliare.
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La Gazzetta dello Sport
Ribaltone Roma. Mou alla fine se la cava con Perez e Smalling
I giallorossi soffrono dopo il gol di Radovanovic su punizione. Ma in 4’ strappano il 2-1 col carattere e tra accese discussioni
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