rassegna stampa

Retromarcia Nainggolan: «Siamo uniti»

«Quello che ho detto era solo per dire che chi aveva giocato aveva fatto un’ottima partita»

Redazione

A volte serve fare retromarcia. Perché è meglio così, perché si può essere stati fraintesi o perché magari te lo ha chiesto qualcuno, per quieto vivere. Anche se uno come Radja Nainggolan è difficile che si faccia imporre qualcosa se quel qualcosa non gira anche nella sua testa. Sta di fatto che ieri il ninja ha rilasciato un’intervista «tattica» a Sky Sport, per correggere il tiro dopo le dichiarazioni del post-Firenze, quelle in cui aveva rimarcato come giocando in undici si sarebbe rivista presto la vera Roma. Sottolineando, poi, come in quella gara le tre punte (Iturbe, Ljajic e Florenzi) avessero fatto un grande lavoro in fase difensiva, aiutando la squadra.

«Quello che ho detto era solo per dire che chi aveva giocato aveva fatto un’ottima partita — dice il belga squalificato domani in campionato e giovedì in Europa —. Ero contento per la prestazione fatta, che poi è quella che dobbiamo fare sempre. Se in passato non ci siamo riusciti non è stata colpa di nessuno, c’erano vari motivi a renderla meno bella. E non c’è stato bisogno di chiarire con nessuno dei miei compagni, era solo per dire che dovevamo continuare su questa strada». In realtà con alcuni compagni Nainggolan si è chiarito, anche se in modo molto tranquillo, senza problemi o particolari isterismi. Ora, però, è il momento di tornare a pensare al campionato, alle partite, al ritorno alla vittoria all’Olimpico, dove la Roma non gioisce oramai dal 30 novembre scorso. «Le squadre si chiudono bene e noi troviamo difficoltà. Stiamo cercando di ritrovare il nostro gioco, sappiamo che in casa dobbiamo vincere e magari diventa più difficile. Ma se giochiamo come sappiamo possiamo vincere con chiunque». Chiusura sugli obiettivi («La priorità resta il secondo posto e la qualificazione alla Champions») e sul suo futuro: «Ne stiamo parlando, sono fiducioso sulla possibilità di restare a Roma».