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Ranieri più Gasperini, unione di intelligenze

Ranieri più Gasperini, unione di intelligenze - immagine 1
Sono stati capaci di superare luoghi comuni e differenze. E la Roma ha saputo scegliere: non conta l'età ma la qualità
Redazione

Ranieri, come ha detto pubblicamente, non avrebbe mai potuto garantire un mercato faraonico. E quante volte abbiamo sentito parlare di “progetto giovani”? Uno slogan, un ritornello utile per prendere tempo, per rimandare magari un’assunzione di responsabilità. Di sicuro non è stata – giustamente – una preoccupazione per la Roma, che ha scelto una strada diversa, in cui gioca un ruolo marginale anche l’esperienza. Conterà anche questo, ma nell’accoppiata Ranieri-Gasperini quello che conta, salta agli occhi, non è l’età dei due protagonisti, ma la qualità dei professionisti, capaci di andare al di là dei facili pregiudizi, scrive Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport.

Si diceva infatti che Ranieri si sarebbe indirizzato su un giovanissimo, per far sentire la sua voce in maniera ancora più autorevole, per poter rappresentare davvero una guida, per far crescere un tecnico con i suoi insegnamenti e con le sue regole. E si diceva anche che un allenatore esperto, navigato – e Gasperiniè il più navigato della Serie A – non avrebbe mai accettato di avere un dirigente così ingombrante, con il rischio di confondere i ruoli. E invece, Ranieri e Gasperini – e forse in questo è davvero il valore dell’esperienza – sono stati capaci di superare di slancio i luoghi comuni, stringendo un patto molto più sostanziale che formale.

Gasperini è una scelta di Ranieri, la sua prima scelta, sin dal giorno in cui – rinunciando al suo classico sorriso per dire una bugia – assicurava che "no, non sarebbe mai stato l'allenatore della Roma". E Gasperini sicuramente si è convinto in maniera definitiva dopo aver parlato e incontrato Friedkin, ma proprio in quel suo ex collega, ora dirigente, ha visto un’ulteriore garanzia.

L’originale coppia che adesso è al comando operativo della Roma ha avuto modo di conoscersi molto più a fondo rispetto a quelle pubbliche riunioni istituzionali, fissando chiare linee di confine. Ranieri è troppo intelligente e troppo esperto per non avere chiaro qual è il suo ruolo, nel nuovo incarico. Gasperini è troppo intelligente e troppo esperto per non avere chiaro quale può essere il vantaggio di avere un dirigente in grado di farsi ascoltare dalla piazza, di poter rappresentare le esigenze tecniche alla proprietà senza scatenare gelosie.

Ne abbiamo viste tante, ma mai era capitato di avere due allenatori di livello, non più giovanissimi, lavorare fianco a fianco. Ma la garanzia è tutta lì: sono stati loro a scegliersi. Caratteri diversi, forse all’opposto, con l’entusiasmo però dei debuttanti. Ora si tratta di mettere in pratica tutto ciò che si sono evidentemente detti in questi giorni. In maniera franca, senza fraintendimenti, e senza nascondersi anche le verità più scomode.