"Ma io ci penso spesso a schierarli insieme. almeno fino al venerdì. Poi rifletto e cambio idea". E allora è chiaro che uno dei tormenti attuali di Claudio Ranieri è proprio questo, se giocare o meno con le due punte. Shomurodov e Dovbyk insieme, una soluzione che gli ha permesso di recuperare sia la partita con la Juventus, sia quella con la Lazio. Come scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, una formula che da qui alla fine potrebbe trovare sempre più spazio, anche in funzione del fatto che la Roma senza Dybala è diventata asfittica. Segna poco. E produce forse anche meno. Nelle ultime cinque partite la Roma ha segnato infatti appena cinque reti. Ranieri ci sta pensando: "Lo so che con due punte siamo più ficcanti, più verticali, ma poi se devo cambiare qualcosa non ho altri giocatori da mettere li davanti". Il vero problema quindi è l'assenza di altre bocche da fuoco. È evidente, però, che se la Roma vuole ancora arrivare in Europa, deve cambiare passo e iniziare a segnare di più. Ma come farli funzionare al meglio insieme? Dovbyk è uno che va servito in verticale, nello spazio, mentre a Shomurodov piace molto di più giocare una decina di metri più dietro, da seconda punta, quasi in assistenza al centravanti. E allora Shomurodov potrebbe provare a legare maggiormente i reparti, mentre Dovbyk ne potrebbe approfittare, avendo magari un marcatore in meno da doversi scrollare di dosso. E se poi le cose dovessero cambiare in corsa, Ranieri potrebbe mettere Soulé a fare la seconda punta, al fianco di uno dei due, a seconda di chi rende di più.
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La Gazzetta dello Sport
Ranieri, gol per l’Europa
Il tecnico e le due punte: "Devo trovare la soluzione". Con loro i giallorossi hanno molto più peso offensivo
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