Niente più braccetti o marcature a uomo con le uscite fino quasi alla metà campo. E niente più difesa alta, aggressiva, con i centrocampisti che pressano alti e rischiano di lasciare scoperta la difesa. Adesso si cambia davvero, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Anche perché la Roma ha bisogno di altro, di una compattezza difensiva che aveva smarrito. E questa è la prima certezza di Claudio Ranieri, ieri sera ospite di Bibenda 2025. "Sono stato chiamato dopo una grande grandinata - ha detto il tecnico giallorosso, usando una metafora legata alla festa del vino - Tutti sanno quanto lavoro ci vuole per rimettere a posto il territorio e come voi produttori coccolate ogni campo di uva io dovrò fare lo stesso con ogni giocatore". E la grandinata è arrivata soprattutto nel finale, con la Roma che nelle ultime 4 partite di campionato ha subito ben 11 gol, conto che sale addirittura a 12 se si considera anche la trasferta di Europa League giocata a Bruxelles, con il pareggio per 1-1 contro il modesto Saint-Gilloise. Insomma, nelle ultime 5 gare la Roma ha subito una media di 2,4 gol a partita, francamente troppi per qualsiasi tipo di traguardo, anche il più piccolino.
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Ranieri copre la Roma. Ancora difesa a tre, ma con Hummels sarà più compatta
Ed allora si cambierà subito, cercando di coprirsi il più possibile, di rendere la squadra più compatta e di esporla a meno pericoli, soprattutto a campo aperto, cosa che è successa ad esempio sia a Verona (la rete decisiva di Harroui) sia contro il Bologna (il gol di Orsolini del-1'1-2). Ranieri si affiderà a blocco basso e poca distanza tra difesa e centrocampo. A Napoli Ranieri probabilmente ripartirà anche lui dalla difesa a tre (che può diventare a cinque, con i due esterni ad allungare la linea), sistema su cui aveva già virato De Rossi e che era la base per Juric. Ma sarà una difesa diversa per concetti e dinamiche, con maggior attenzione alle marcature, ai posizionamenti ed alla tenuta della linea. Ed a cambiare saranno anche gli interpreti. Ad iniziare da Mats Hummels, che potrebbe essere la grande novità del Maradona. Per Juric era un braccetto e con la sua struttura fisico-atletica non lo riteneva in grado di fare quelle aggressioni alte che il croato vuole dai centrali esterni. Ora, con una linea più bassa e compatta, Hummels può diventare il regista difensivo, aumentando anche la sicurezza sui palloni alti, altro problema emerso negli ultimi tempi. Di conseguenza, Ndicka dovrebbe tornare a giocare sul centrosinistra, come faceva con Smalling. E Celik e Angelino faranno i terzini, quello che di fatto sono, mai più i centrali.
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