Raddoppi, pressing e Mancini. Gasp guida una Roma di ferro

Da una parte la miglior difesa d'Europa, dall'altra un attacco stellare. Roma-Inter non sarà solo un crash test per testare fin dove si possono spingere le ambizioni giallorosse, ma anche la sfida tra due modi diversi - almeno per ora - di concepire il calcio, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Quello di Gasperini quasi atipico per il suo dna, che ha proprio nella ermeticità difensiva la sua vera forza e il segreto reale di un primo posto quasi inatteso. Quello di Chivu che ha faticato un pochino a carburare - anche per un pizzico di sfortuna - ma che ora sembra aver trovato davvero i giri giusti. Insomma, da una parte una squadra che non prende quasi mai gol, dall'altra quella che in Serie A ne segna più di chiunque altro. E sabato sera allora ci sarà da divertirsi, questo è poco ma sicuro. La serie Gasperini finora ha ostruito il suo primato propri ulla difesa, che ha preso solo du reti in 6 partite, miglior retro-guardia d'Italia. Un fattore che arriva sulla scia di quanto fatto alle fine della scorsa stagione con Claudio Ranieri, quando la Roma aveva già imparato a difendersi bene e spesso e volentieri vinceva le partite per 1-0, grazie ad una difesa top. Quella solidità - per alcuni versi anche mentale - è rimasta intatta anche con Gasperini. Tanto è vero che in tutto il 2025 la Roma è la squadra che nei primi 5 campionati top d'Europa ha preso meno gol di tutti: appena 13, solo il Napoli ci si avvicina - in parte - con 19 reti subite.