Bisognerà aspettare ancora un po’ prima di organizzare una tavola rotonda su José Mourinho e Tiago Pinto, ovvero i volti da esportazione del calcio lusitano a Roma. scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Occhio però, perché quella è solo meno della metà di un quintetto (erano 6, prima dell’addio del vice Joao Sacramento) che prova a cambiare l’inerzia di una stagione finora un po’ al di sotto delle aspettative. In vetrina, infatti, ci sono anche Rui Patricio e la sua ombra, ovvero il preparatore dei portieri Nuno Santos. Infine c’è lui, l’ultimo arrivato, ovvero quel Sergio Oliveira a cui è bastata una sola partita per conquistare la Roma. A quasi 14 anni dall’ultimo trofeo, la pressione che si respira alla Roma non deve essere poi molto differente rispetto a quella che subisce il povero Annone. Contro il Cagliari la vetrina se l’è presa anche Rui Patricio, che al minuto 40 ha deviato sulla traversa un tiro di Joao Pedro da pochi passi. Se l’attaccante avesse segnato, l’inizio settimana sarebbe stato di umor nero per i giallorossi, ma il portiere – ottimamente allenato dal connazionale Nuno Santos – è ormai uno dei pretoriani di Mou, che proprio per questo non ha risposto picche alle lusinghe che l’Everton (che smentisce) gli aveva fatto per il dopo Benitez. Meglio così, dicono i tifosi della Roma. Anche perché l’ultimo portoghese di questa breve storia, Tiago Pinto, sta provando a regalare un altro giocatore al connazionale. Kamara, infatti, ieri ha detto: "Possibile che lasci il Marsiglia già a gennaio". E visto che il club ha il mercato bloccato fino al 2023, non è escluso che il club voglia monetizzare. Se Diawara parte, Pinto ci proverà sul serio. E pazienza se Kamara è “solo” francese e non portoghese...
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