rassegna stampa

”Questo è un gol alla Maradona”. Lo slalom Olimpico del pianista

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Uno spartito unico, con note sublimi, di respiro internazionale. E dolce musica per le orecchie di tutti, ma soprattutto per le sue, che ieri ha ribadito un po’ a tutto il mondo come certe cose nascano...

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(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Uno spartito unico, con note sublimi, di respiro internazionale. E dolce musica per le orecchie di tutti, ma soprattutto per le sue, che ieri ha ribadito un po’ a tutto il mondo come certe cose nascano spesso e volentieri dai suoi di piedi.

Del resto, Miralem Pjanic, il Pianista giallorosso, ha deliziato l’Olimpico per 85 minuti, confermando perché Garcia («Rudi è l’attore protagonista di questa stagione, ma non l’uomo della provvidenza» dice il d.s. Walter Sabatini) l’ha posto in cima alla lista dei suoi desideri personali anche per la Roma che verrà, quella che deve far bene anche in Champions. D’altronde il contratto del piccolo Mozart balla da troppo tempo e, c’è da scommetterci, dopo la prestazione di ieri lo farà ancora per un po’.

Delizia ed estasi L’Olimpico ieri è andato in delirio per alcune giocate di Mire, a cominciare dal gol (il 6o stagionale) dove si prende gioco di tutta la difesa rossonera, mettendo a sedere Muntari, Montolivo e Rami, prima di beffare anche Abbiati. E poi quei duetti con Totti (il quasi 2-0 su schema da angolo e quel passaggio di tacco no look che ha mandato in estasi lo stadio), l’eleganza applicata ad ogni tocco (il 100% di dribbling riusciti, con 90 passaggi positivi su 119 palloni giocati, è l’uomo che ne ha toccati di più in assoluto) e la gestione unica del pallone. «Che devo dire, questi tifosi sono davvero incredibili», risponde Pjanic (visibilmente imbarazzato) davanti a tanto affetto. «Il gol? Importantissimo, ci ha permesso di sbloccare la gara, contro un avversario che giocava molto compatto e organizzato. Anche prima del vantaggio avevamo il controllo della partita, ma ci era mancato l’ultimo tocco». A quello poi ci ha pensato lui, con quella serpentina tra le casacche bianche che per un attimo sono sembrate più birilli che giocatori. «Un gol pazzesco, che si vede una sola volta nella vita», dice alla fine Adem Ljajic,uno con cui Mire si intende, incalzato poi dal tweet di Mehdi Benatia: «Che magia il mio Piccolo principe ». E lui, Pjanic, allo scudetto crede ancora: «La Juve? Noi non molliamo niente». E Garcia lo esalta: «Un gol alla Maradona da far vedere in tutto il mondo».

Nodo contratto Ora Pjanic («Un grande giocatore, ma non un fuoriclasse », il giudizio controcorrente di Zvonimir Boban) e la Roma si devono mettere a tavolino per il rinnovo del contratto, in scadenza a giugno 2015. Pjanic vuole firmare e restare (anche con la clausola di circa 30 milioni di euro), ma a patto di non essere poi ceduto. «Stiamo negoziando, vogliamo chiudere in fretta, prima della fine della stagione – ha detto il d.s. Sabatini – Altrimenti dopo ci sono i Mondiali, sarebbe un problema. Siamo fiduciosi, credo che al rinnovo ci arriveremo, anche se poi il calcio riserva sempre delle sorprese ». Dopo il gol di ieri, che farà il giro delle tv del mondo, il rischio è ancora più grande. Dagli Usa Pallotta ha già dato l’okay per il rinnovo a quasi 4 milioni di euro a stagione (bonus compresi) fino al 2018. Ora si tratta di mettersi d’accordo e di firmare. E continuare a suonare note deliziose come quelle scritte nello spartito di ieri sera.