rassegna stampa

Quelle mille vittorie annunciate troppo in fretta

Dopo cinque mesi di attesa finalmente la Roma può festeggiare le mille vittorie in casa

Redazione

E adesso sono mille sul serio, le vittorie in casa nella storia della Roma. Festeggiate con troppo anticipo dalla società giallorossa il 30 novembre, la sera del 4-2 all’Inter, fidandosi degli statistici che le avevano fornito quel dato; postate in dettaglio (sbagliato) sul sito; rilanciate su Twitter con un collage di campioni e l’invito ai tifosi a «mandare la vostra foto/creazione per celebrare l’evento»; riprese da pagine e pagine di giornali (ma non dalla Gazzetta); corrette qualche giorno dopo da un altro sito, canaleroma.it, che le faceva scendere a 999 riportando un nuovo dettaglio (sbagliato anche quello).

CINQUE MESI DI ATTESA Errori che hanno portato male, perché poi sono seguiti 5 mesi con tantissimi pareggi e qualche sconfitta; e la (vera) millesima vittoria non voleva arrivare. Ma adesso eccola: 2-0 al Genoa, il conto torna.

I TORNEI CONSIDERATIÈ un conto comunque discutibile, perché oltre a tutti gli incontri di campionato (Divisione Nazionale, serie A, serie B) entrano naturalmente le coppe europee moderne, più la Coppa Italia e la supercoppa italiana, ma anche la Coppa dell’Europa Centrale - che negli anni 30 era una cosa seria ma già nel 1960 molto meno, scaduta a Mitropa Cup, all’epoca dell’ultima partecipazione romanista – e la Coppa Coni, che a fine anni 20 era un torneo di consolazione per le squadre escluse dal girone finale del campionato e che qualcuno considera un’antesignana della Coppa Italia. La Roma fra l’altro vinse l’edizione del 1928, l’unica a cui partecipò, battendo 2-1 il Modena nello spareggio (giocato a Firenze) con un rigore di «Moschino» Corbjons e la rete decisiva di Bussich nei supplementari: è il primo trofeo della società giallorossa, nata l’anno precedente. Non sono considerati nel conto totale, invece, i cosiddetti “campionati di guerra” (1944 e 1945, giocati solo contro le altre squadre romane) e le coppe minori (tipo la Coppa delle Alpi).

GLI ERRORICon queste specificazioni, adesso sì, sono mille tonde. Prima no: perché il conto della Roma faceva confusione sulla Champions (i successi in casa sono 14, da quando si chiama così, e non 15) e sulla coppa Italia (le vittorie erano 104, a fine novembre, e non 106). Rivedendo il dettaglio pubblicato da canaleroma.it abbiamo capito quali fossero quei 2 teorici successi in più: un 4-0 alla Vis Pesaro del 1938 e un 2-1 nel derby del 1943, perché alcuni libri li riportano in casa della Roma. Ma non è così.

quella volta a Pesaro Il 25 dicembre 1938 – sì, proprio il giorno di Natale – si giocò a Pesaro («L’aspettativa dei tifosi pesaresi non è andata delusa perché la partita, specie nel primo tempo, è stata emozionante e incerta») e il 16 maggio 1943 giocava in casa la Lazio («Torna Roma-Lazio, o meglio Lazio-Roma come ha voluto il sorteggio dei quarti di finale della Coppa Italia»). Quelli citati sono giornali dell’epoca: i ritagli sono a disposizione di chi volesse controllarli. Tra questi 1.000 successi romanisti in casa sono compresi – attenzione – quelli in campo neutro, che comunque non erano stati messi in dubbio neanche da chi aveva fatto i conti in un’altra maniera. Sbagliandoli.