(Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) A pensarci bene, la Roma quest’anno ha un solo problema, serio, quasi irrisolvibile: la Juventus. Senza di lei, un girone di andata da fantascienza forse sarebbe stato premiato con il primo posto. In fondo, solo un anno fa Conte girò la boa di metà stagione a 44 punti, gli stessi portati a casa da Garcia 12 mesi dopo, ma che però lo costringono a inseguire, con tre partite di distacco visto anche lo scontro diretto perso. La Juventus 2012-2013 riuscì anche nel girone di ritorno a tenere quel ritmo, chiudendo a 87; ci riuscisse anche la Roma, arriverebbe a 88, in piena proiezione scudetto. Se non ci fosse la Juventus, ovviamente. «Vincere sarebbe un segnale per l’Europa», aveva detto Garcia: sarà, ma anche il Napoli (42) non molla e, come la Roma, viaggia a +5 rispetto alla seconda (Lazio, 39) e alla terza (sempre Napoli, 37) di un anno fa a metà cammino.
rassegna stampa
Punti, difesa, gol. Tutti i record di Benatia & Co.
(Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) A pensarci bene, la Roma quest’anno ha un solo problema, serio, quasi irrisolvibile: la Juventus.
GIRONE RECORD Con il 4-0 di ieri al Genoa (il secondo di fila in casa, dopo quello al Catania), intanto, la Roma ha intanto spazzato via il record di Spalletti piazzato in serie nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008 (entrambe chiuse al secondo posto): quella Roma totalizzò 42 punti in 19 partite (2,21 di media a partita, contro i 2,31 di quella attuale). È il record assoluto della storia romanista nei campionati a 20 squadre e soltanto la terza volta — le altre due ovviamente sono quelle di Spalletti di cui sopra — che la Roma viaggia con oltre due punti di media a partita.
CON CAPELLO Eppure, c’è chi fece meglio di Garcia: nella stagione 2003-2004, la Roma di Capello (anche quella finì seconda) chiuse il girone di andata a 42 punti, ma giocando due partite in meno — la Serie A a 20 squadre sarebbe tornata in vigore l’anno dopo —, con una media superiore a quella del francese, 2,47. Garcia si «consola» nel confronto con la Roma campione d’Italia, che dopo 17 partite fu campione d’inverno con 39 punti, ma con una media inferiore a quella attuale (2,29), anche se 13 anni fa dopo le prime due di ritorno toccò quota 45. E si consola pure con i dati, anche quelli spaventosi, relativi alla difesa: nei campionati a 20 squadre, solo la Juventus nel 2005-2006, quella dello scudetto poi assegnato all’Inter per Calciopoli, arrivò alla fine del girone di andata con dieci gol subiti, come quelli di De Sanctis. Tra le stagioni «regolari», la Roma batte il Modena (1946-47) e ancora la Juventus (2004-2005), che avevano girato a 11. E sono da record anche le due sole reti incassate da De Sanctis all’Olimpico: battuto il primato del Palermo, stagione 2004-2005 (tre).
BOMBER BENATIA Se Totti ha raggiunto i 231, tornando al gol all’Olimpico dopo 279 giorni (l’ultimo era stato nel derby dell’8 aprile) e in generale dopo 99 (dal 5 ottobre, doppietta all’Inter), Mehdi Benatia è arrivato a cinque. Tra i difensori dei cinque maggiori campionati europei, solo l’irlandese Coleman dell’Everton ha lo stesso ritmo. In una Roma così, poteva mancare un record di Benatia? Certo che no.
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