Né Manolas né Vermaelen ha iniziato bene la stagione. Il 2-2 di Cagliari ha spadellato in faccia tutti i problemi di una Roma che non ha equilibrio difensivo e che da quei due si aspettava una soglia di resistenza allo svarione decisamente maggiore.
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Prove di vera difesa. Roma con il due di coppia
Serve lavoro, serve tempo, per accoppiare la forza fisica di Manolas alla capacità di impostare di Vermaelen
Novanta minuti a testa due sere fa, per la Grecia e il Belgio sono punti fermi e guai a chi li tocca. Solo che poi, li metti insieme e la scintilla non scatta immediatamente. Serve lavoro, serve tempo, per accoppiare la forza fisica di Manolas alla capacità di impostare di Vermaelen. Settembre è il mese giusto per aspettarsi progressi. Da Manolas in primis, che per tutta l’estate ha vissuto male – l’ha confessato Pallotta stesso nei giorni di Boston – lo stallo sul rinnovo e le offerte che arrivavano da mezza Europa.
Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", sulla partenza di Vermaelen, invece, ha pesato soprattutto quell’estate un po’ così, con i pochi allenamenti sulle gambe tra Barcellona e Roma e quella catapulta che l’ha proiettato nell’universo giallorosso. Adesso, ad un mese dal suo arrivo, il belga ha l’opportunità di mettersi alle spalle le difficoltà iniziali e quel rosso ricevuto ad Oporto che ne ha condizionato un po’ la testa e un po’ i giudizi.
(A. Pugliese)
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