rassegna stampa

Protagonista a Roma. Bertolacci, ora si può

L’idea di tornare a Trigoria, a fare il comprimario, non lo ha mai allettato. Ora si è convinto di poter essere trattato alla pari degli altri centrocampisti di Garcia

Redazione

Chissà se magari il codino che portava da ragazzino come omaggio al suo idolo, Roberto Baggio, tenuto ancora in casa come portafortuna dalla famiglia, potrà servirgli davvero per esordire con la maglia della Roma nella prossima stagione. Ci è andato vicino varie volte, Andrea Bertolacci, fin da quando Spalletti lo portò in panchina senza però regalargli in debutto in Serie A.

DA SUD A NORD Per farlo ha avuto bisogno di un’altra maglia giallorossa, quella del Lecce: sono passati 5 anni da quando l’erede di «una dinastia di sportivi» (parola di papà Fabio, campione di offshore, mentre il nonno Angelo era un ciclista, campione italiano d’inseguimento nel 1954) ha messo per la prima volta piede nel calcio dei grandi giocando contro la Sampdoria. Era il 21 novembre 2010, tre mesi dopo è arrivato il primo gol, segnato alla Juventus, e già questo basterebbe per farlo amare da molti romanisti. Dopo Lecce, nonostante sia Luis Enrique sia Zeman lo avessero testato in estate, è andato al Genoa, dal 19 luglio 2012 è in comproprietà e l’idea di tornare a Trigoria, a fare il comprimario, non lo ha mai allettato. In questo, Bertolacci è diverso dal suo amico fraterno Florenzi, che invece, tornato dall’esperienza a Crotone, nella Roma ci è voluto restare con tutte le sue forze.

DA STRAMA A RUDI Adesso sembra arrivato il turno di Andrea, pronto a lasciare la casa di Nervi e a fare armi e bagagli con la fidanzata Nicole, di professione attrice ma conosciuta quando frequentavano le scuole medie a Spinaceto, e con il cane Ciak per trasferirsi all’Eur, a due passi proprio dalla casa dove abita il neo sposo Florenzi. Un legame che va oltre il calcio, quello dei due ragazzi cresciuti insieme a pane, Stramaccioni e Roma (Ilenia e Nicole, ad esempio, tempo fa a Genova si sono fatte lo stesso tatuaggio), che per la prima volta potrebbero essere compagni di club tra i prof: Bertolacci ci crede, si è convinto di poter essere trattato alla pari degli altri centrocampisti di Garcia, lui che a 24 anni ha alle spalle 125 presenze in Serie A e 18 reti, più di Nainggolan (14) e Pjanic (17).

APPLAUSI In attesa di capire quando e come tornerà Strootman, il suo piede sinistro, da utilizzare nel 4-3-3, nel 4-3-1-2 o nel 4-2-3-1 può tornare molto comodo a Garcia che, insieme a Sabatini, si è speso molto per convincerlo ad abbandonare le riserve. Anche i tifosi, a modo loro, hanno contribuito, visto che quando è stato sostituito nell’ultimo Roma-Genoa, è uscito tra gli applausi. Lì per lì Bertolacci non ha risposto, ma chi lo conosce giura che ne sia rimasto colpito.