Apre Salah con un mancino di rara bellezza, chiude il Faraone con veemente spaccata: Roma chiama il Cairo, si sente legittimamente la capitale calcistica d’Egitto. Il Sassuolo piange sul latte versato, cioè il rigore spedito in curva (quella presidiata dai tifosi giallorossi: ma quanto cantano!) da bomber Berardi. In un finale al cardiopalmo di una partita sempre viva e interessante, conclusasi con la soddisfazione e i punti chiesti da Spalletti (era da 100 giorni esatti che non si vinceva in trasferta). Ora la pressione è sull’Inter, raggiunta in classifica al quarto posto.
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Proprio una Roma d’Egitto, vince con i due Faraoni
Apre Salah con un mancino di rara bellezza, chiude il Faraone con veemente spaccata: Roma chiama il Cairo, si sente legittimamente la capitale calcistica d’Egitto
Il protagonista della prima parte è stato Salah, che aveva punito il Sassuolo anche nell’andata e che qui ha aperto la via del successo grazie a una prodezza balistica. Non solo il gol, comunque. Ma pure due assist fra 31’ e 33’ per Maicon ed El Shaarawy, falliti di un soffio. Insomma, chiaro predominio giallorosso. Nel secondo tempo la fatica si fa sentire e gli emiliani acquistano fiducia; Berardi però spreca il rigore fischiato da Calvarese e la Roma ne approfitta in ripartenza con l'asse Perotti-El Shaarawy.
(N. Cecere)
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