rassegna stampa

Proietti: “Siamo all’inizio, vietato discutere Di Francesco”

L'attore tifoso giallorosso sicuro: "L’allenatore è valido. Ma perché regaliamo sempre un tempo? Nzonzi è forte e Kluivert spumeggiante"

Redazione

GigiProietti soffre per la sua Roma. "E chi se lo aspettava di sta’ così già a settembre", dice col sorriso. È ironico, ma fino a un certo punto. L'attore ha rilasciato un'intervista al quotidiano "La Gazzetta dello Sport". Queste le sue parole sull'inizio di stagione giallorosso.

Per cosa è perplesso?

"Certamente non per l’allenatore. Sento che qualcuno, anzi molti, mettono in discussione Eusebio Di Francesco. Ma perché? È una persona che ha dimostrato di essere capace, magari può aver sbagliato qualcosa, ma diamogli fiducia. Sono passate solo tre giornate, come si fa a discuterlo? Davvero, io non lo capisco".

Il mercato giallorosso l’ha convinta?

"Sí, Kluivert è spumeggiante, mi piace e lo farei giocare sempre, a Torino ha cambiato la partita e fatto vedere talento. Anche Pastore è forte, ma deve ritrovare ritmo. E quel Nzonzi (testuale, ndc)... Ecco, lui è proprio forte, mi piace".

Può aver influito l’addio di gente come Alisson, Strootman o Nainggolan?

"Sono discorsi diversi. Magari la partenza di Kevin può aver lasciato qualche strascico per i tempi in cui è avvenuta, ma certi risvolti psicologici può conoscerli solo chi vive lo spogliatoio da dentro. Invece la partenza di Alisson credo sia stata importante e che la sua assenza si senta".

I tifosi sembrano già stanchi.

"Lo capisco, è normale. Sembriamo vittime di una sindrome inspiegabile. Perché dobbiamo regalare sempre un tempo? Perché dobbiamo stare tutti in difesa quando abbiamo tanti attaccanti bravi? Dzeko è quello di sempre, no? Davvero, ci sono delle cose che non comprendo. Alla fine, però, non devo capirlo io, ma Di Francesco e chi lavora a Trigoria tutti i giorni. C’è ancora tempo, una squadra che ha ambizioni e bravi giocatori può e deve trovare le soluzioni giuste. Non possiamo mica soffrì così tutto l’anno...".

(C. Zucchelli)